Perché molti siti internet oggi non vanno

Today.it ECONOMIA

I codici di errore sono generalmente "Error 503 Service Unavailable" o "Connection Failure".

Nel frattempo alcuni siti che erano risultati irraggiungibili, come la Bbc e il Guardian, sono tornati online passando a un altro Cdn.

La crescente centralizzazione dei principali servizi alla base delle infrastrutture di rete e dei siti internet negli ultimi mesi e anni ha dato più di qualche problema, sollevando diversi interrogativi sul futuro della rete

A quanto pare la causa del problema è un disservizio di Fastly, una delle più grandi CDN al mondo. (Today.it)

Su altre fonti

Il blackout, allargato a tutto il mondo e non ristretto a una specifica rete di server, è durato circa un'ora. Oltre a Fastly, tra i fornitori di Cdn più utilizzati figurano Amazon Web Services, Cloudflare, CloudFront e Akamai (AGI - Agenzia Italia)

—> > > Ti potrebbe interessare anche Twitter Down, problemi con i server: cosa sta accadendo. Il motivo del down dei siti internet. Ma il disservizio è stato prontamente smentito dalla Tim, soprattutto quando è risultato evidente che il problema del down dei principali siti del mondo era generalizzato. (Ck12 Giornale)

Le aziende di tutto il mondo dipendono da banche di server per migliorare le prestazioni di internet e l'accesso ai servizi online Fastly ha confermato l'interruzione sul suo sito web, nelle stesse ore. (euronews Italiano)

La situazione è stata ripristinata da pochi minuti ed ora è disponibile anche una spiegazione al problema: il network Fastly. Fastly non ha al momento spiegato tuttavia la causa dell'accaduto, limitandosi a notificare il ripristino della situazione sulla “Content Delivery Network” ed il pieno recupero delle attività. (Punto Informatico)

Anche il sito ufficiale del governo britannico registra problemi: l'accesso alla home page è infatti possibile, ma diverse operazioni sono bloccate. Il collegamento risulta invece intermittente per le pagine web di altre importanti testate estere (Yahoo Notizie)

Dunque siti di giornali come Corriere della Sera, Gazzetta, New York Times, Financial Times, Spectator e Guardian e di network televisivi come la Cnn e Spectator e addirittura di colossi come Amazon. Un intoppo causato con assoluta probabilità dal crollo di una CDN (content delivery network) - ha colpito molti siti governativi - tra i quali quello dell'esecutivo britannico. (LiberoQuotidiano.it)