Covid oggi Veneto, 379 contagi: bollettino 18 luglio

Italia Sera SALUTE

Gli attuali positivi, secondo la Protezione Civile, sono 6.816 (+348), mentre i dimessi/guariti sono 410.105 (+31)

I decessi, dall’inizio dell’emergenza covid-19, rimangono 11.629.

Sono 379 i contagi da coronavirus in Veneto oggi, 18 luglio 2021, secondo i dati del bollettino della regione.

Da ieri non sono stati registrati morti.

(Italia Sera)

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La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è dunque del 2%. Nessun ricovero in terapia intensiva a Reggio, Parma, Imola, Ravenna, Forlì e Cesena.Nella giornata di domenica 18 luglio non si sono registrati nuovi decessi (La Gazzetta di Reggio)

Il numero complessivo di riproduzione (Rt) per la settimana dal 7 al 14 luglio è stato 0,91, rispetto allo 0,66 precedente. Alla luce delle vacanze estive, soprattutto con l’alto cambio della variante Delta Covit-19, l’Iss ha avvertito: “Il cambio in Italia ad agosto è stato 0,58-0,62 valori (minimi) e valori (massimi) 0.8-1. (The Teller)

All’Asl i contagi individuati sono stati 17, in calo rispetto a sabato ma anche con una sensibile riduzione nel numero dei tamponi effettuati, che sono stati 381. E’ stata una domenica ’normale’ sul fronte della lotta al Covid, Perché dai report quotidiani di Scotte e Asl Toscana Sud Est emerge un quadro sostanzialmente stabile rispetto a ieri, anzi con una lieve diminuzione di pazienti ricoverati e di nuovi positivi. (LA NAZIONE)

Abbiamo ancora una quota importante di italiani sopra i 60 anni che non hanno neanche la prima dose. La variante sta portando a un aumento significativo di nuovi casi – ha aggiunto – E’ importante individuare precocemente le persone contagiate e una copertura vaccinale con doppia dose” (TG-PRIMARADIO)

A livello provinciale sono 35 i nuovi casi registrati dall’Asl. In Lucchesia sono stati 17 i casi, in ordine: 9 a Lucca, 4 a Capannori, 2 a Borgo a Mozzano, 1 ad Altopascio e 1 a Gallicano. (LA NAZIONE)

(LaPresse) – “Tra chi non si è ancora vaccinato ci sono varie categorie, in primis i giovani che hanno avuto meno tempo per potersi vaccinare e metabolizzarne l’importanza. Per me qui possono agire i medici di famiglia con un programma di intervento delle Asl: proprio le Asl possono trasmettere gli elenchi dei non immunizzati. (LaPresse)