Stellantis e la delocalizzazione: un'altra minaccia per i lavoratori italiani?
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Su altre fonti
«Polonia. È questa una delle soluzioni che hanno trovato a Mirafiori Carrozzeria per fare lavorare, su base volontaria una decina di operai, carrellisti, per un periodo di 7/14 giorni». È quanto riporta un volantino della Fiom ripreso quest’oggi dal Corriere della Sera. (StartupItalia)
«Lavorare in Polonia per qualche settimana? Perché no. Angela Sorbo, 48 anni, è un’operaia ex Bertone, ex Maserati, ex linea Fiat 500e, ora ai cambi ibridi eDCT di Mirafiori, che ha vissuto sulla sua pelle, e in busta paga, tutti gli alti e i bassi, dell’auto a Torino. (Corriere della Sera)
Quindi mentre tante aziende fallivano per mancanza di commesse alla Fiat era consentito scaricare su tutti noi, popolo inerme, i mancati introiti con la cassa integrazione che andava a sostenere i dipendenti ma che usciva dalla tasche di ognuno di noi. (Primonumero)
Quanto sta accadendo in Germania nel gruppo Volkswagen (due impianti verso la chiusura e quello della collegata Audi, in Belgio, che rischia di fare la stessa fine) desta forti preoccupazioni nel resto dell'Europa. (il Giornale)
Per ora solo voci, in attesa di conferma. La Fiom interviene duramente sulle voci di trasferimento in Polonia di alcuni lavoratori Stellantis dello stabilimento torinese di Mirafiori. (Collettiva.it)
È questa la proposta che venerdì 30 agosto le risorse umane di Stellantis formuleranno alle Rsa di Mirafiori a pochi giorni dalla (parziale) riapertura dello storico stabilimento. «Cari operai torinesi, il lavoro c’è ma in Polonia, nella fabbrica di Thychy. (Corriere della Sera)