Il parlamento ucraino ratifica all’unanimità l’accordo sui minerali con gli Stati Uniti

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Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Con un voto unanime, la Verkhovna Rada ha approvato la ratifica dell’intesa che regola l’accesso statunitense alle risorse minerarie strategiche dell’Ucraina, tra cui le terre rare, fondamentali per l’industria tecnologica e militare. L’assemblea, come riportato dal deputato Yaroslav Zheleznyak sul suo canale Telegram, ha espresso 338 voti favorevoli – una cifra ben superiore alla maggioranza richiesta di 226 – senza alcuna opposizione o astensione.

L’accordo, siglato a Washington il 30 aprile dal segretario al Tesoro americano Scott K. H. Bessent e dalla vicepremier ucraina Yuliia Svyrydenko, prevede la creazione di un fondo d’investimento congiunto, gestito in partnership paritetica tra l’International Development Finance Corporation (DFC) statunitense e l’Agenzia di Supporto alla Partnership Pubblico-Privata ucraina. "Non si tratta solo di un costrutto giuridico", ha sottolineato Svyrydenko in un post su X, "ma del fondamento di un nuovo modello di cooperazione con un alleato chiave".

La ratifica arriva in un momento in cui il conflitto con la Russia, nonostante le celebrazioni del 9 maggio abbiano riacceso i riflettori sulla resistenza ucraina, continua a trascinarsi senza soluzioni immediate. Lontano dai fronti di guerra, tuttavia, Kiev sta tessendo accordi economici che potrebbero ridefinire gli equilibri nel settore delle materie prime critiche. Gli Stati Uniti, da parte loro, ottengono così una porta d’accesso a risorse essenziali per la transizione energetica e l’industria avanzata, riducendo al contempo la dipendenza dalla Cina, oggi dominante nel mercato delle terre rare.