Ddl Spazio, ok dalla Camera. Ora passa al Senato. Proteste e cartelli: «Governo Meloni scendiletto di Musk. No all'Italia sotto ricatto»

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Corriere della Sera INTERNO

Proteste e cartelli con il volto di Musk a Montecitorio durante la discussione sul cosiddetto ddl Spazio, che tra l'altro istituisce per l’Italia una «riserva di capacità trasmissiva nazionale», vale a dire un sistema di trasmissioni da utilizzare in caso di calamità naturali, conflitti o altre situazioni di emergenza. L’opposizione ha presentato una serie di emendamenti volti a impedire che questa riserva sia affidata a Starlink di Elon Musk. (Corriere della Sera)

Su altri media

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, respinge le numerose critiche che stanno investendo il governo in merito al ddl Spazio (approvato dalla Camera la scorsa settimana) e a quello che le opposizioni considerano un favore ad Elon Musk e alla sua Starlink (Il Fatto Quotidiano)

Il viceministro Cirielli: Meloni non si lascia condizionare dalle amicizie (Open)

E la destra italiana ha prontamente obbedito: tutti gli emendamenti delle opposizioni sono stati respinti. Tanto è vero che l’emissario di Musk in Italia aveva detto al Governo di non andarlo più a cercare se fossero passati emendamenti delle opposizioni. (Agenda Politica)

«È la prima legge italiana sullo Spazio, è la legge nazionale più avanzata in Europa sulla regolamentazione della attività dei privati in orbita. Sarà di ispirazione per il prossimo Space Act europeo, di cui sollecitiamo la realizzazione in un apposito non paper presentato con la Germania e di cui proprio ieri ho discusso anche con il ministro danese Christina Egelund. (il Giornale)

Ogni anno il governo di Washington copre il 22% del budget per la gestione dei comandi Nato e per il finanziamento delle operazioni comuni. Nel 2024 la quota americana è stata pari a un miliardo di dollari sul totale di 4,6 miliardi. (Start Magazine)

Il testo rischia di finire in coda ad altri disegni di legge. E la maggioranza non ha chiesto di anticipare neppure la riunione dei capigruppo (che può cambiare il calendario) (Open)