Il Pentagono licenza mille soldati transgender. «Non sono conformi allo stile di vita di un militare»

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Espulsione immediata dai ranghi statunitensi: Donald Trump obbliga all’addio mille soldati americani che si sono dichiarati apertamente transgender. Per tutti gli altri – ovvero quanti hanno preferito non riferirlo pubblicamente o hanno deciso di tenere nascosta la loro identità per paura di ritorsioni – il conto alla rovescia per la grande cacciata è appena cominciato: hanno trenta giorni, ha reso noto l’amministrazione repubblicana, per auto-denunciarsi alle autorità. (Domani)
La notizia riportata su altri giornali
Intanto però la Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato l’amministrazione del presidente Donald Trump a imporre il divieto di arruolamento delle persone transgender nell’Esercito, nonostante un aumento dei ricorsi legali presentati dai militari coinvolti e da soggetti aspiranti. (panorama.it)
WASHINGTON. I giudici hanno, infatti, sospeso l'ordinanza di un tribunale di grado inferiore che ne aveva temporaneamente bloccato l’applicazione. (La Stampa)
Con una maggioranza di sei voti, la Corte ha revocato la sospensione da parte di un tribunale di un ordine esecutivo emesso dal Presidente degli Stati Uniti fino a quando una corte d’appello federale non si sarà pronunciata nel merito. (ildenaro.it)

All’inizio del suo secondo mandato, Trump ha intensificato le iniziative rivolte alla comunità transgender, firmando un ordine esecutivo che stabiliva che gli Stati Uniti avrebbero riconosciuto ufficialmente solo due sessi: maschile e femminile, basandosi esclusivamente sul sesso assegnato alla nascita. (Ultima Voce)
Nell'ordine esecutivo del 27 gennaio Trump aveva scritto che la loro presenza "è in conflitto con l’impegno di un soldato a seguire uno stile di vita onorevole" (Il Fatto Quotidiano)
Con una maggioranza di sei voti, la Corte ha revocato la sospensione da parte di un tribunale di un ordine esecutivo emesso dal Presidente degli Stati Uniti fino a quando una corte d'appello federale non si sarà pronunciata nel merito. (Adnkronos)