Auto, finito l'effetto incentivi, immatricolazioni giù ad agosto: «Stellantis sotto quota 500 mila nel 2024»

L’autunno per l’auto è già arrivato. Dopo la crescita del 15% di giugno e del 4,7% di luglio, ad agosto sono state immatricolate 69.121 auto in Italia, il 13,4% in meno dello stesso mese dell’anno scorso, dicono i dati del Ministero dei Trasporti. È finito insomma l’effetto degli incentivi, rimpinguati a fine maggio e subito bruciati. E che comunque hanno permesso di veder salire da inizio anno le auto vendute del 3,8% a 1.080.447 unità. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Tuttavia, grazie alla presenza di una giornata lavorativa in meno, secondo i dati elaborati dall’Automobile Club d’Italia e pubblicati nel bollettino Auto-Trend ACI, la media giornaliera delle transazioni è tornata in segno positivo, segnando un incremento del 3,4%. (SicurAUTO.it)

Allo stesso tempo c'è un'ondata di vetture cinesi che stanno arrivando nel nostro Paese e che l'UE ha deciso di arginare attraverso dei dazi, la cui entità, per il momento, resta ancora poco chiara. Stiamo vivendo un momento davvero particolare per il mondo dell'automotive in Italia (Virgilio)

I passaggi di proprietà delle quattro ruote al netto delle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno registrato un decremento dell’1,3%rispetto ad agosto 2023, che torna tuttavia in terreno positivo (+3,4%) in termini di media giornaliera, in ragione della presenza di una giornata lavorativa in meno. (QN Motori)

E’ andato peggio del previsto l’ottavo mese dell’anno: il crollo fa scendere al 3,8% la crescita dopo due quadrimestrI rispetto al 2023. Fiat in agosto superata da Toyota, Volkswagen e Dacia (Corriere della Sera)

Secondo i dati diffusi dalla UNRAE, nello scorso mese di agosto sono state registrate in Italia poco 69.121 nuove immatricolazioni contro le 79.787 unità dello scorso anno. Un crollo per il mercato auto pari al 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e addirittura del 18,5% se paragonato al periodo pre-covid. (Adnkronos)

Per l'amministratore delegato di Volkswagen, Oliver Blume, la Germania «sta restando ulteriormente indietro in termini di competitività», aggiunge Blume. Nuvoloni neri sul settore dell'auto. (ilgazzettino.it)