Scoperti in 48 ore gli imbrattori della Scala dei Turchi

Gazzetta di Reggio INTERNO

I sospetti dei carabinieri si sono subito concentrati su un pregiudicato, già noto per essere stato l’autore di danneggiamenti analoghi.

Non un banale raid vandalico, ma una vera e propria sfida alle istituzioni e a tutto il territorio dell’Agrigentino.

I carabinieri nel giro di neanche 48 ore sono però riusciti a fare piena luce sulla vicenda, identificando e denunciando i due presunti responsabili del danneggiamento. (Gazzetta di Reggio)

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Finalmente è arrivata la svolta nelle indagini sul vergognoso raid vandalico alla Scala dei Turchi, che nella notte tra il 7 e l’8 gennaio è stata imbrattata con polvere rossa. (greenMe.it)

Si tratta di un soggetto già noto alle forze dell'ordine: nel 2002, infatti, fu arrestato per il tentato attentato terroristico alla metropolitana di Milano. Quello della scorsa settimana, dunque, è solo l'ultimo episodio nel quale Quaranta è coinvolto: avrebbe imbrattato la famosa Scala dei Turchi insieme ad un complice prima di fuggire (Fanpage.it)

Eppure lo scorso luglio il tribunale di Palermo aveva respinto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per Quaranta. Nel 2006 venne condannato definitivamente a 16 anni di carcere: era stato lui a piazzare una bombola del gas nella stazione Duomo della metropolitana di Milano. (ilmessaggero.it)

Il comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, non sminuisce il gesto dei due uomini, Domenico Quaranta e Francesco Geraci denunciati per aver imbrattato con la polvere rossa, lo scorso sabato, la Scala dei Turchi di Realmonte. (La Repubblica)

A testimoniare gli atti vandalici è stata l’associazione Mareamico che si batte per la difesa di quei luoghi. A settembre 2020 e il 1° agosto 2021 lo stesso gesto era stato compiuto a Punta Bianca. (Repubblica TV)

Per fortuna non ci furono gravi conseguenze: il fumo era stato subito individuato e la bombola resa innocua prima che potesse scoppiare. Milano, 13 gennaio 2022 - Una bombola di gas da 20 chili portata dentro un borsone nei sotterranei della metropolitana Duomo e fatta bruciare, con l’intento di provocare un incendio o un’esplosione. (IL GIORNO)