Afghanistan: ammainata la bandiera del contingente italiano

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In oltre venti anni, si sono alternati in Afghanistan più di 50.000 militari di tutte le Forze Armate con assetti terrestri, aerei e delle forze speciali.

“Siamo qui a chiudere la nostra partecipazione all’operazione Resolute Support, che ha sostituito Isaf dal gennaio 2015, concentrando il proprio sforzo nell’ addestramento, consulenza e accompagnamento dei nostri alleati ed amici afghani” ha affermato. (AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency)

Ne parlano anche altri giornali

Durante la visita è stato annunciato che la base di Herat diventerà presidio dell'esercito Afghano Herat, 09 giugno 2021 La cerimonia dell'ammiana-bandiera a Herat, con i vessilli italiano, americano e albanese, i Paesi che compongono il contingente. (Corriere TV)

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev. > > GUARDA TUTTI I VIDEO <<. Condividi su Whatsapp Il racconto. (Agenzia Vista) Herat, 09 giugno 2021. L’Italia si è ritirata dall’Afghanistan. (TgCal24.it)

Vogliamo continuare a rafforzare questo Paese dando anche continuità all’addestramento delle forze di sicurezza afghane per non disperdere i risultati ottenuti in questi 20 anni”, ha spiegato Guerini. “Non vogliamo che l’Afghanistan torni ad essere un luogo sicuro per i terroristi. (L'agone)

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha partecipato alla cerimonia dell’ammaina bandiera insieme ai militari, consegnando la base italiana alle forze di sicurezza locali. “Il ritiro completo delle truppe statunitensi avverrà entro la data simbolica dell’attentato alle Torri Gemelle”, aveva affermato il presidente (TIMgate)

Erano cresciute le responsabilità e, assieme ad esse, ad aumentare era anche il conto delle vittime L’Italia all’epoca si era già stanziata ad Herat, qui infatti nel 2003 la Nato ha assegnato il controllo di questo territorio alle nostre forze. (InsideOver)

Lo stile di competenza, correttezza e cura dell’umano che caratterizza i militari italiani è apprezzato ovunque e contribuisce incisivamente a creare un clima di rispetto e di pace, anche nelle relazioni con le autorità del luogo e con militari di altre nazionalità». (Romasette.it)