Le manifestazioni a Beirut a due anni dall'esplosione al porto

Tiscali Notizie ESTERI

Milano, 4 ago.

(askanews) - Sono passati due anni dall'esplosione che ha devastato il porto di Beirut, in Libano, uccidendo 200 persone.In occasione dell'anniversario i parenti delle vittime hanno manifestato per protestare contro la mancanza di una indagine approfondita sulle responsabilità che hanno portato all'esplosione di una grande quantità di nitrato di ammonio immagazzinato non correttamente. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre testate

“La missione – si legge in una nota di Amnesty International, prima firmataria dell’appello – dovrebbe stabilire i fatti e le circostanze, comprese le cause profonde, dell’esplosione, al fine di stabilire la responsabilità statale e individuale e sostenere la giustizia per le vittime”. (Amnesty International)

Un materiale pericoloso, altamente esplosivo, e stoccato nel porto della capitale libanese senza precauzioni e vigilanza. Due anni fa in questo giorno, poco dopo le 18, una terrificante esplosione devastò la zona del porto di Beirut provocando 248 morti, 7 mila feriti e 300 mila sfollati. (Famiglia Cristiana)

Ora la classe politica vuole demolire i silos per insabbiare la memoria, oltre che il processo. Due anni fa l’esplosione al porto: 250 morti, 300mila sfollati, quartieri cancellati. (Il Manifesto)

- ROMA, 04 AGO - La polizia libanese ha fatto ricorso a bombe assordanti per disperdere una manifestazione organizzata nel centro di Beirut in occasione del secondo anniversario della enorme esplosione che il 4 agosto di due anni fa ha devastato il porto e una grande parte della città. (Alto Adige)

Beirut alla deriva. Il 4 agosto di due anni fa l’esplosione del porto che ora crolla come il Paese. (La Stampa)

In occasione del secondo anniversario della enorme esplosione che il 4 agosto di due anni fa ha devastato il porto e una grande parte di Beirut, decine di persone, tra cui membri delle famiglie delle vittime, si raduneranno nel pomeriggio di oggi davanti al tribunale della città per chiedere giustizia. (La Sicilia)