Kingdom Come: Deliverance II – La Recensione

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Questa recensione è solo l’inizio del nostro viaggio all’interno di Kingdom Come: Deliverance II. Uno dei pregi più grandi di un Gioco di Ruolo è quello di catapultare il giocatore all’interno di un’avventura dalla quale non voler più uscire. Un’affermazione che non ha nulla a che fare con la pulizia tecnica o la difficoltà. Persino la storia può risultare imperfetta, se il titolo in questione riesce nell’intento di farci sentire partecipi di un mondo complesso e affascinante. (Nerdmovieproductions)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Quasi un mese fa, scrivevo nell’anteprima Kingdom Come Deliverance II (KCD2), che le prime ore mi avevano mostrato tanto potenziale ma non del tutto convinto. Le quest fino a quel momento, il gameplay che condivideva molti dei dubbi del primo capitolo della saga, e una generale timidezza da parte del gioco nelle prime ore mi avevano lasciato con un misto di curiosità e dubbio per ciò che sarebbe seguito. (Player.it)
L’anno è il 1403 e la star sempre Henry di Skalica, ma non è il caso di spifferare troppo sull’avvincente storia di cui è il protagonista. Lasciate però che vi dia un consiglio, prima che Kingdom Come: Deliverance II vi rapisca: avvisate parenti, lavoro e amici che sarete occupati per molto, molto tempo. (The Games Machine)

Kingdom Come: Deliverance 2 è un gioco che non scende a compromessi, e va bene così. Vero anche che a volte si crogiola troppo nella sua stessa filosofia, dimenticandosi che tra simulazione e intrattenimento dovrebbe esserci un equilibrio. (Spaziogames.it)