Generali, Caltagirone si è dimesso dal Cda: «Palesemente osteggiato»

Nordest Economia ECONOMIA

Il nodo dei nomi. Le intenzioni saranno rese note in maniera dettagliate nel giro di poche settimane, con gli investitori che attendono di conoscere anche la lista alternativa per il cda

Mentre i pattisti punterebbero ad accelerare sulla crescita, compresa quella per linee esterne, mettendo in conto anche la possibilità di ridurre la remunerazione dei soci.

Oltre al 22,59% in mano al retail, che però costituisce una componente parcellizzata in migliaia di piccoli azionisti privati. (Nordest Economia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Le dimissioni di Caltagirone dalla vicepresidenza e dallo stesso consiglio di Generali consentiranno ora all’ingegnere di proseguire gli acquisti di titoli senza dover rivelare ogni sua singola mossa. L’obiettivo dei pattisti dovrebbe essere di superare il 17,2% in mano a Mediobanca (12,8% di propriet, 4,4% in prestito). (GameGurus)

In contrapposizione con la lista del Cda, il Patto starebbe infatti preparando una lista con un proprio candidato ad (e qui da tempo impazza il totonomi), e un piano industriale alternativo. Nell’ultimo episodio il costruttore romano, vicepresidente della compagnia, ha detto addio a Trieste dopo dodici anni lamentando di essere stato «palesemente osteggiato». (Nordest Economia)

E' questa una delle dirette conseguenze delle sue dimissioni dal board della compagnia assicurativa, che lo svincolano dunque dagli obblighi di comunicazione dei cosiddetti internal dealing. (Borsa Italiana)

A quel punto i due schieramenti si confronteranno provando a convincere la quota più consistente tra le azioni in mano agli investitori istituzionali, che valgono il 34,75% del capitale, e quelli retail, il 22,59% E, dato che mancano poco più di tre mesi all’assemblea, appare improbabile che possa superare la soglia. (Nordest Economia)

Questa prima lista avrà il 50% dei nomi in più rispetto a quella definitiva, che servirà per il rinnovo del CdA previsto in primavera e sarà finalizzata il mese prossimo In particolare, Delfin detiene una quota del capitale sociale di Generali pari al 6,618%. (Il Messaggero)

Ad oggi Caltagirone detiene, direttamente o attraverso societa' a lui riconducibili, una quota pari all'8,04% delle Generali e assieme a Leonardo Del Vecchio e Fondazione Crt ha dato vita a un patto di consultazione che controlla oltre il 16% e punta a imprimere una svolta alla governance del Leone nell'assemblea di fine aprile, non confermando in particolare l'attuale Ceo Philippe Donnet. (Il Sole 24 ORE)