Conclave, sorpresa bookmaker: ora il favorito è il filippino Tagle, sorpasso su Parolin

Conclave, sorpresa bookmaker: ora il favorito è il filippino Tagle, sorpasso su Parolin
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la Repubblica INTERNO

Colpo di scena nei bookmaker internazionali: in attesa delle nuove votazioni del conclave, le quote degli allibratori danno in testa il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, la cui elezione a Pontefice viene ora offerta a 3 dall'agenzia di scommesse inglese William Hill contro 3,5 per il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Segue a 6 la coppia di altri due cardinali italiani, M… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

Come previsto da molti e sperato da tutti, in primis i cardinali in Cappella Sistina, l'elezione del nuovo Pontefice è stata rapida. (Euronews)

Sembrava il favorito ormai assoluto per succedere a Francesco come nuovo Papa. E invece Pietro Parolin si è visto sfilare al quarto scrutinio la possibilità di assumere il ruovo di Pontefice. (il Giornale)

Pure il cardinale decano Giovanni Battista Re non si è potuto trattenere: «Auguri doppi», gli aveva detto durante la celebrazione della messa pro Eligendo Pontefice, condendo il tutto con un caloroso abbraccio. (Il Giornale di Vicenza)

Pietro Parolin “entrato Papa, uscito cardinale”, il significato del proverbio e tutti i papabili mai diventati pontefici: da Giuseppe Siri a Carlo Maria Martini ad Angelo Scola

In questi ultimi minuti prima della presentazione ai fedeli, sta avvenendo la vestizione del nuovo Pontefice. Che cosa sappiamo in proposito? Giovedì 8 maggio - la fumata bianca ha annunciato l'avvenuta elezione: è stato scelto il successore dello scomparso Papa Francesco. (il Giornale)

Al termine del quarto scrutinio – proprio come accadde per Jorge Mario Bergoglio nel 2013 – i cardinali riuniti in Conclave hanno eletto il nuovo Papa. Oggi, 8 maggio, la Chiesa cattolica ha scelto il suo nuovo pontefice. (Leggo.it)

“Chi entra Papa al conclave, esce cardinale”. È questa l’espressione che descrive al meglio l’esito del Conclave per Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede dal 2013. Un proverbio che a Roma ha origini antiche e che, nel linguaggio della politica ecclesiastica, rappresenta una delle leggi non scritte ma più puntualmente rispettate della storia dei conclavi. (Il Giornale d'Italia)