Dazi, dalle Barbie agli ombrelli: lo shopping in America targato Made in China (che blocca le spedizioni di terre rare)

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Pur continuando a difendere con fermezza una politica protezionistica, con il principio di “America First” al centro della sua visione economica, Donald Trump si scontra con una realtà difficile da aggirare: liberarsi in tempi brevi dalla dipendenza economica dalla Cina è più un’utopia che una prospettiva concreta. Da decenni, infatti, gli Stati Uniti fanno affidamento sulle fabbriche cinesi, per una notevole quantità di prodotti, tale da aver creato un’epoca di beni di consumo a basso costo. (Il Messaggero)
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Secondo quanto riferito da Rod Fahey, a partire anche da consulenze e analisi da parte di vari esperti interpellati da GamesIndustry.biz, c'è quantomeno la speranza che il prezzo dei videogiochi possa rimanere inalterato, almeno per quanto riguarda i titoli in digitale. (Multiplayer)
In particolare, potrebbero diventare introvabili o avere un costo eccessivo console per videogiochi, robot da cucina e ventilatori elettrici visto che il 40% di quelli comprati negli Stati Uniti l'anno scorso erano prodotti in Cina. (la Repubblica)

I mercati azionari precipitano, il malcontento cresce tra i vicini del nord, e persino i produttori americani, che queste tariffe avrebbero dovuto favorire, esprimono il loro disappunto. (GQ Italia)