DeepSeek, da OpenAi e Usa accuse di furto intellettuale. E l'app sparisce in Italia
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Il servizio di chatbot cinese non è più disponibile sui negozi digitali italiani di Google e Apple. Intanto a Washington il Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense esamina quali potrebbero essere i pericoli per la sicurezza del Paese DeepSeek resta nel mirino di aziende e istituzioni internazionali. Mentre i funzionari Usa valutano i rischi del chatbot cinese per la “sicurezza nazionale”, OpenAI - la società proprietaria di ChatGpt - ha accusato il rivale di aver utilizzato i propri modelli di apprendimento per sviluppare la propria intelligenza artificiale: si parla quindi di un eventuale furto intellettuale, cosa su cui sta indagando anche Microsoft (Sky Tg24 )
Su altri giornali
La banca dati di DeepSeek accessibile sul web In mezzo a tutto questo clamore, mercoledì 29 gennaio un gruppo di ricercatori della società di sicurezza cloud Wiz ha pubblicato un rapporto da cui emerge che DeepSeek ha lasciato uno dei suoi database critici su internet, rendendo visibili a chiunque oltre un milione di informazioni sensibili, tra cui log di sistema, prompt degli utenti e addirittura i token di autenticazione delle Api. (WIRED Italia)
Aveva appena visto la luce e già le hanno spento le candeline. DeepSeek, l'ultima intelligenza artificiale made in Cina, ha avuto una vita brevissima negli store digitali italiani: pochi giorni dopo il suo arrivo, il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di bloccarla, aprendo un'istruttoria. (ilmessaggero.it)
Ma come si è arrivati a questo punto? Negli ultimi anni, i modelli di linguaggio di grandi dimensioni (Large Language Models, LLM) sono diventati una pietra miliare della tecnologia. (L'HuffPost)
Un'indagine condotta da Wiz Research ha rivelato una significativa vulnerabilità nei database di DeepSeek, la startup cinese di intelligenza artificiale. L'esposizione ha messo a rischio oltre un milione di record contenenti informazioni sensibili degli utenti (HWfiles)
Il Garante della privacy blocca l'IA cinese DeepSeek in Italia. La decisione è arrivata dopo che due giorni fa erano stati chiesti chiarimenti alla società cinese. (Il Giornale d'Italia)
Il Garante della Privacy ha disposto, in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani per DeepSeek, l’intelligenza artificiale cinese che nei giorni scorsi si è imposta nel dibattito come competitor di quella americana. (Il Fatto Quotidiano)