Moratoria mutui: famiglie meno vulnerabili

MutuiOnline.it ECONOMIA

Alla fine del 2020, circa 350mila famiglie avevano aderito alla moratoria, l’1,5% del totale e il 12% di quelle indebitate.

Più richieste dalle regioni dov’è maggiore la presenza di mutui. La maggior parte delle domande accolte proviene da famiglie residenti nel Nord Italia, riflettendo anche la maggiore presenza di famiglie con mutuo rispetto al Centro-Sud.

Senza un’estensione delle moratorie le famiglie, secondo Banca d’Italia, possono tornare ad avere difficoltà. (MutuiOnline.it)

Ne parlano anche altre fonti

Inoltre, in caso di riqualificazione energetica dell'immobile la banca si fa economicamente carico dell'attestato di prestazione energetica (Ape) che dimostra il passaggio alla classe superiore. Questo tipo di mutui sono proposti sia a tasso fisso sia a tasso variabile, con piani di rimborso di durata variabile, a seconda della banca. (Italia Oggi)

Bologna – “Ora è necessario prorogare la moratoria di prestiti, mutui e finanziamenti per imprese e titolari di partite Iva fino al 31 dicembre 2021 e dilazionare ulteriormente la restituzione del debito”. (piacenzasera.it)

«Ora è necessario prorogare la moratoria di prestiti, mutui e finanziamenti per imprese e titolari di partite Iva fino al 31 dicembre 2021 e dilazionare ulteriormente la restituzione del debito». «L’ultima legge di Bilancio ha portato la sospensione del pagamento delle rate di prestiti e linee di credito fino alla fine di giugno 2021– scrive l’assessore Colla-. (IlPiacenza)

In Emilia-Romagna sono dunque interessate decine di migliaia di imprese e famiglie. “L’ultima legge di Bilancio ha portato la sospensione del pagamento delle rate di prestiti e linee di credito fino alla fine di giugno 2021– scrive l’assessore Colla-. (Gazzetta di Parma)

I mutui green. Inoltre, in caso di riqualificazione energetica dell'immobile la banca si fa economicamente carico dell'attestato di prestazione energetica (Ape) che dimostra il passaggio alla classe superiore. (Notizie - MSN Italia)

Devono avere un fatturato inferiore a 50 milioni, e non abbiano crediti deteriorati, ovvero che siano “in bonis”, come si dice in gergo. Parliamo del secondo: la difficoltà di famiglie e soprattutto imprese nell’onorare le rate del mutuo è stata alla base del boom dei cosiddetti Npl. (TRUENUMBERS)