Italdesign in vendita mette in allarme Torino

Italdesign in vendita mette in allarme Torino
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la Repubblica ECONOMIA

Quale futuro per Italdesign? È la domanda che si rincorre da quando si è diffusa la notizia della possibile messa in vendita della storica azienda di Moncalieri, erede dell’epopea Giugiaro e ora sotto il controllo tedesco di Audi-Volkswagen. In primis, all’interno del fronte sindacale: «Siamo nettamente contrari all’ipotesi di disimpegno — dice Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e respo… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Il colosso tedesco, impegnato nella transizione verso l’elettrico, sta affrontando una delle sue più grandi sfide finanziarie. Il mondo del design automobilistico italiano si trova di fronte a un bivio storico. (motori.it)

Io personalmente ho una famiglia, due bambini molto piccoli, una moglie che lavora anche lei nell'automotive, quindi in famiglia non si respira una bella aria”. Fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani, l'azienda ha scritto un pezzo della storia dell'auto mondiale. (RaiNews)

Italdesign, una delle firme più prestigiose del design automobilistico italiano, potrebbe presto cambiare padrone. Una decisione che arriva in un momento delicato per la casa dei Quattro Anelli, alle prese con un piano di ristrutturazione radicale. (Autoappassionati.it)

Assemblea dei lavoratori Italdesign, timori sulla cessione. Mercoledì l’incontro con l'Audi

La crisi dell'auto continua a colpire i grandi gruppi. Audi, marchio del gruppo Volkswagen, che un mese fa ha annunciato il taglio di 7.500 posti di lavoro per risparmiare un miliardo all'anno, ha ora allo studio la vendita della storica azienda torinese Italdesign, fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro e dal 2010 controllata dai tedeschi. (Il Messaggero)

Milano, 12 mag. (Askanews)

Al centro della discussione la notizia della possibile vendita di Italdesign da parte di Audi, marchio del gruppo Volkswagen. La storica azienda torinese è stata fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro che nel 2010 l'ha venduta ai tedeschi (l'ultima quota del 10% l'ha ceduta nel 2015). (La Stampa)