Ristoranti, palestre, piscine, parrucchieri e cinema: cosa cambia dal 20 aprile (se i dati lo consentono)

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Non del tutto però, con l'ultimo decreto infatti, fino al 30 aprile le zone gialle di fatto non esistono.

Con buona probabilità anzi, dovranno attendere il decreto successivo al 30 aprile per rilanciarsi

Le restrizioni pasquali con cui è stato imposto all'intera Penisola il rosso, hanno infatti lasciato il posto alle regole "classiche".

Due scenari, chiusure con la variante sudafricana predominante. (ilmessaggero.it)

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Dopo le scuole (che sono ripartite già anche in zona rossa fino alla prima media) a sperare sono soprattutto bar e ristoranti. Le restrizioni pasquali con cui è stato imposto all'intera Penisola il rosso, hanno infatti lasciato il posto alle regole "classiche". (ilmessaggero.it)

Bar e ristoranti restano chiusi: possibile solo l'asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti (in caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potrebbero riaprire a pranzo). (Il Messaggero Veneto)

Sperano bar, ristoranti, barbieri e palestre: c’è la data di riapertura. Intanto inizia all’interno del Governo una dura battaglia sulle riaperture. Baristi, ristoratori , barbieri e gestori di palestre scalpitano: vogliono sapere come e quando potranno tornare in attività dopo un autunno e un inverno rigidissimi, contrassegnati da lockdown e zone rosse. (Teleclubitalia.it)

Il testo completo di questo contenuto a pagamento è disponibile agli utenti abbonati Le restrizioni pasquali con cui è stato imposto all'intera Penisola il rosso, hanno infatti lasciato il posto alle regole "classiche". (ilmattino.it)

C'è una data: quella del 20 aprile. Nel dettaglio,. potrebbero aprire bar e ristoranti a pranzo, mentre cinema e teatri potrebbero riaprire con le regole che erano state previste per il 27 marzo (poi annullate). (ParmaToday)

«Gli italiani hanno passato anche questa Pasqua con grandi sacrifici, speriamo gli ultimi - ha detto Toti - Ora, non appena i dati epidemiologici lo consentiranno, bisogna ripartire. Per predisporre riaperture, insomma, non sarà necessario aspettare la scadenza del decreto legge, ma i numeri della pandemia dovranno consentirlo, soprattutto sul fronte incidenza del virus e ricoveri in ospedale. (GenovaToday)