Allarme Peste Suina: Coldiretti Chiede L'abbattimento Di Massa Dei Cinghiali Su Tutto Il Territorio

Terre Marsicane INTERNO

“E’ necessario mettere in campo un’azione sinergica per tutelare i nostri allevamenti”, afferma il presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Non c’è più tempo.

Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale, da quanto rileva la Coldiretti, è stato contagiato in Italia dalla Peste Suina Africana.

LA CIA ABRUZZO CHIEDE L’INTERVENTO DELL’ESERCITO. La peste suina ha raggiunto le porte della regione, mette in guardia la Cia Agricoltori-Italiani Abruzzo sul rischio che il contagio possa estendersi nei suini da allevamento e nei cinghiali anche in Abruzzo, vista la situazione epidemiologica nel vicino Lazio (Terre Marsicane)

Ne parlano anche altri media

Peste suina in Italia: Usl cerca cacciatori. La struttura del Servizio sanitario nazionale italiano della Marca sta cercando cacciatori da impiegare per l'abbattimento dei cinghiali per evitare la diffusione della peste suina. (METEO.IT)

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO. Come scriveva Start, la peste suina africana (Psa) è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali. Il punto aggiornato sulla peste suina. I rischi di incorrere in nuovi virus che potrebbero infettarci “sono proporzionali agli squilibri che creiamo negli ecosistemi”, avvertiva qualche tempo fa Isabella Pratesi, responsabile del settore conservazione del Wwf. (Start Magazine)

Riguarda la cosiddetta “zona infetta” che, rispetto al dispositivo emanato dal governatore Zingaretti, si allarga a Nord, raggiungendo il territorio de La Storta. La ricerca delle carcasse procede, su base settimanale, con “dando priorità alle aree più esterne della zona infetta ed in particolare dove non sono state ancora trovate carcasse positive” (RomaToday)

I timori in Umbria. Anche a seguito dell’arrivo dell’emergenza nel vicino Lazio, Coldiretti Umbria ha predisposto nei giorni scorsi un Documento per la Regione, proprio a salvaguardia del comparto suinicolo locale, già alle prese con una congiuntura caratterizzata da bassi margini per gli allevatori e alti costi di produzione. (TuttOggi)

Ma soprattutto – ha continuato il presidente di Cia – c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. “Alla vigilia delle grandi campagne – ha sottolineato Fini – resta urgente anche il problema della manodopera nei campi, dal punto di vista sia dei costi che della reperibilità. (Sardegna Reporter)

Servono ora interventi immeditati per fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti ma occorre anche monitorare attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno del settore. (ForlìToday)