Ventennale G8, Berrino: "Striscione 'no foibe no party' una vergogna, incommentabile il silenzio della sinistra istituzionale"

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Si tratta dell’ennesima situazione di negazionismo delle foibe, una tragedia per troppi anni sottaciuta o minimizzata ma finalmente adesso conosciuta da tutti".

"Inoltre trovo veramente incommentabile - conclude Berrino - il silenzio della sinistra istituzionale che non ha condannato lo striscione offendendo così la memoria di nostri connazionali, tra cui Norma Cossetto, che hanno trovato la morte per odio ideologico dei comunisti titini”

“Uno striscione che è una vergogna: i centri sociali non perdono mai l’occasione di dimostrare quanto siano miserabili e beceri, Genova non merita di essere deturpata da tutto questo. (LaVoceDiGenova.it)

Ne parlano anche altre testate

A differenza del Buffalo Bill cantato da De Gregori, quella generazione non ha firmato il contratto col circo. di Leonardo Fiorentini. Sono passati 20 anni dal vertice di Genova del G8 e dalle manifestazioni di dissenso represse nel sangue. (Estense.com)

Però – ha detto – io lavoravo per lo Stato, Carlo di certo non manifestava a favore dell’Arma dei Carabinieri”. Così Mario Placanica intervistato dal direttore dell’Adnkronos Gian Marco Chiocci nel corso del convegno dal titolo ‘Dal G8 di Genova a Roma. (Entilocali-online)

E’ corretto annoverare il G8 fra i grandi misteri d’Italia: da Piazza Fontana a Ustica, alle varie stragi? A Genova, vent’anni dopo. (Luce)

"Io ho chiesto scusa non come assassino ma come una persona che ha avuto un trauma in servizio", ha aggiunto Placanica "La cosa più brutta è stato dover sparare, ma ero un Carabiniere". (Adnkronos)

Al G8 di Genova tanti artisti hanno dedicato brani per ricordare ma anche per elaborare quel trauma, raccolte come Piazza Carlo Giuliani ragazzo (2001, Edizioni Ishtar) devoluto a favore di opere di solidarietà internazionale o GE2001 (2005, il manifesto dischi) per sostenere le spese legali dei manifestanti, ma anche singoli brani come Piazza Negli anni ’90 si trovava il senso politico anche attraverso le canzoni. (Il Manifesto)

Lungo il cammino, luogo per luogo, abbiamo affrontato questioni sociali e ambientali del momento, con visite guidate e incontri con singoli e associazioni". La marcia da Bolzaneto alla scuola Diaz, toccando i luoghi simbolo delle giornate del luglio 2001, è un altro segnale che "un nuovo mondo è necessario" (Primocanale)