Caso Prosecco, Fvg e Veneto scendono in campo

Il Friuli INTERNO

Per l'assessore la linea del "due pesi e due misure" è inammissibile.

Nella stesura del dossier non sarà tralasciata la vicenda Tokaji che, anzi, sarà usata come argomentazione al contrario in difesa del Prosecco.

Giovedì in sede di Commissione politiche agricole (Cpa) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Friuli Venezia Giulia e Veneto chiederanno la sottoscrizione di un documento unitario a difesa delle denominazioni italiane dall'abuso di utilizzo di etichette "Italian sounding"

Lo ha reso noto l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier ricordando che solo lo Stato membro dell'Unione europea portatore di interesse, in questo caso l'Italia, può opporsi al riconoscimento della denominazione per il vino bianco passito croato (Il Friuli)

Ne parlano anche altre fonti

«Senza nulla togliere alla tradizione enologica del popolo croato - aggiunge il consigliere regionale di Fratelli d'Italia - il via libera dell’Ue al Prosek va contrastato con forza. (TrevisoToday)

Dunque, afferma il commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, “procederà ora alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea” "Dobbiamo fare squadra per proteggere il nostro prodotto e il nome Prosecco ma anche per non creare pericolosi precedenti", tuona il consorzio Prosecco Docg. (La voce di Rovigo)

La decisione ha provocato la reazione della Coldiretti che vede nel via libera dell’UE un vero e proprio attacco al Made in Italy. Si torna a parlare della “battaglia” del Prosecco tra l’Italia e la Croazia. (inItalia)

Bottiglie di Prosek. Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea compare la richiesta, avanzata dalla Croazia, di protezione della menzione tradizionale Prosek: ciò significa che l'Ue, di fatto, formalizza l'avvio del riconoscimento della denominazione del vino che richiama l'italiano Prosecco. (TGR – Rai)

A nulla valgono le rassicurazioni della Commissione- continua Borgonzoni- secondo cui il 'prosek croato' non avrebbe nulla in comune con il nostro Prosecco. Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni "è inaccettabile un eventuale utilizzo della dicitura Prosek da parte della Croazia". (Adnkronos)

A questa interrogazione ne seguì un’altra a firma degli europarlamentari dell’Intergruppo Vino (25, tra cui Alessandra Moretti e Rosanna Conte) Quella che è già stata definita “la guerra delle bollicine tra l’italiano Prosecco e il croato Prošek” aggiunge un nuovo tassello alla vicenda: la denominazione del vino croato Prošek è ammissibile. (La Tribuna di Treviso)