Omicron, terapie intensive salgono al 18%: tasso sale in 11 regioni. Ieri record di vaccini: 686mila dosi

ilgazzettino.it SALUTE

IL FOCUS No vax, 400mila interventi rinviati.

IL FOCUS Covid a Roma, ospedali in emergenza: tornano le tende da campo.

micron, ecco perché il 15,5 per cento dei No vax è.

micron, il vaccino arriva in primavera.

Per il quale «il problema più importante resta la mancanza di personale, assente perché Covid positivo, No Vax o differito - ha indicato -

(ilgazzettino.it)

La notizia riportata su altri giornali

Ogni centomila abitanti vaccinati solo uno finisce in terapia intensiva per Covid, ma se non sono vaccinati quel numero sale a 23. Vediamo i numeri più nel dettaglio: il sito del governo spiega che tra gli over 12 in 46.698.257 hanno completato il ciclo vaccinale, corrisponde all’84,5 per cento. (ilmessaggero.it)

Ma cresce anche in Calabria (20%), Campania (12%), Lombardia (17%), Piemonte (24%), Puglia (10%), Sardegna (14%), Toscana (21%). Nel caso in cui dovessero essere aperti ulteriori posti letto nelle terapie intensive, questo esigerebbe una drastica riduzione dell' attività chirurgica (ilmessaggero.it)

Va anche detto che i dati epidemiologici sull’impatto del Booster contro Omicron li stiamo raccogliendo ora. Una differenza ben maggiore rispetto all’essere vaccinati con due o tre dosi (grafico sotto su dati ISS). (Valigia Blu)

I No Vax hanno il doppio delle probabilità di infettarsi rispetto a un vaccinato e corrono quattro volte il rischio corso da chi si è già protetto con la terza dose, dice uno studio targato Cnr, elaborato per La Stampa. (Il Piccolo)

E questo significa che se con la variante Omicron oramai dominante al 90% continueremo a viaggiare al ritmo di circa 200 mila contagi al giorno, come – festivi a parte – è stato negli ultimi tempi, da qui a cinque mesi tutti i 5 milioni e 388 mila non vaccinati rischiano di infettarsi (La Stampa)

Le due sostanze che si trovano comunemente nella canapa - chiamate acido cannabigerolico, o CBGA, e acido cannabidiolico, o CBDA - sono state identificati durante uno sforzo di screening chimico. Nello studio, i composti si sono legati alle proteine di punta del virus e hanno bloccato una fase che l’agente patogeno usa per infettare le persone. (Il Sole 24 ORE)