Giappone, yen cade a minimi 3 mesi e Tokyo vola (+1,82%) dopo elezioni

Giappone, yen cade a minimi 3 mesi e Tokyo vola (+1,82%) dopo elezioni
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Tiscali Notizie ESTERI

Roma, 28 ott. Netto cale dello yen giapponese, con il dollaro che balza sopra 153,42 sulla valuta nipponica, sui massimi dallo scorso luglio, dopo che le elezioni anticipate volute dai liberaldemocratici hanno avuto un esito sfavorevole agli stessi, facendo loro perdere la maggioranza di governo.Una delle potenziali ricadute potrebbe essere un freno a ulteriori ritagli tagli dei tassi della banca centrale (Tiscali Notizie)

Su altre testate

Ultim'ora news 28 ottobre ore 12 (Milano Finanza)

Il petrolio perde il 4,5% dopo l’attacco di Israele in Iran, futures sul Nasdaq tonici (Milano Finanza)

Tsunami elettorale in Giappone. Il Partito Liberal-Democratico (noto come Jiminto), dal 1955 quasi sempre al governo, non avrà la maggioranza dei seggi in parlamento. (il Giornale)

In Giappone la principale forza di opposizione ha preso 50 seggi in più

Le elezioni nazionali in Giappone si sono chiuse all'insegna dell'incertezza, poichè la coalizione di governo ha perso la maggioranza in Parlamento, gettando un'ombra sulla formazione del prossimo esecutivo e sulla stabilità economico-finanziaria della quarta economia mondiale. (Teleborsa)

Rischio instabilità in Giappone. La coalizione di governo che sostiene il primo ministro Shigeru Ishiba ha perso la maggioranza alle elezioni politiche. Per la quarta potenza economica mondiale si apre ora un periodo di forte incertezza, dato che il partito conservatore è sempre stato al governo dal 1955 a oggi, con l’eccezione di due brevi parentesi. (Virgilio Notizie)

Nella conferenza stampa dopo la pubblicazione dei risultati delle elezioni, approfittando della frammentazione dell'opposizione - incapace di formare una propria coalizione - il premier 67enne Shigeru Ishiba ha dichiarato di non prendere in considerazione l'eventualità di allargare il campo, indicando la possibilità di formare un governo di minoranza, ascoltando tuttavia voci esterne al partito: «Penso che il punto di partenza debba essere una discussione approfondita che ci permetta di accettare con umiltà le singole politiche dei legislatori esterni ai nostri alleati tradizionali». (Corriere del Ticino)