L’industria italiana affonda. Anche settembre male ordini, giacenze e produzione. Urso vola in Kenya
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Tutti gli indicatori sull’attività dell’industria italiana segnalano tempesta. La produzione cala da 18 mesi consecutivi, il fatturato da 16. Vanno male ordini e giacenze, l’export regge ma oggi piomba sulle previsioni un altro dato fosco. A settembre l’indice Pmi (monitora gli orientamenti dei responsabili degli acquisti delle aziende) sul settore manifatturiero italiano è sceso a 48,3, da 49,4 di agosto, dove 50 fa da soglia tra contrazione e fase espansiva. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Lo rivela l'indagine sulle aspettative dei direttori acquisto delle imprese, condotta da Hamburg Commercial Bank per S&P Global.L'indice dei direttori d'acquisto delle attività terziarie nella Zona Euro si è attestato a 51,4 punti a settembre, risultando superiore alla stima preliminare di 50,5, anche se in diminuzione rispetto ai 52,9 precedenti, ma resta al di sopra dela soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque fra crescita e recessione. (LA STAMPA Finanza)
Oggi, i PMI manifatturieri finali europei sono risultati per lo più superiori alle aspettative, con il maggiore "divario" tra le previsioni degli analisti e il dato finale in Spagna, dove il PMI industriale è balzato a oltre 53 rispetto a 50,2 previsti e 50,5 precedenti. (XTB)
Se sei un appassionato di numismatica o hai ereditato vecchie monete, potresti avere tra le mani un vero e proprio tesoro. Alcune delle monete da 5 lire italiane, coniate tra il XIX e il XX secolo, sono oggi particolarmente rare e preziose. (Proiezioni di Borsa)
Guardando avanti, i produttori manifatturieri dell’eurozona sono rimasti nel complesso leggermente ottimisti, con quelli che prevedono una crescita nei prossimi 12 mesi, che ancora superano quelli che si aspettano una contrazione. (Business Community)
Detto questo, l'ottimismo sull’attività futura è calato considerevolmente. (Italia Oggi)
In particolare, le tre grandi nazioni del blocco della moneta unica (Germania, Francia e Italia) hanno registrato simultanee contrazioni per la prima volta durante quest’anno. A fine terzo trimestre, l’economia dell’eurozona ha sofferto una nuova battuta d’arresto, con l’attività economica totale in contrazione per la prima volta da febbraio. (Il Giornale delle PMI)