«Vermiglio», i bambini ci guardano ancora. Dialoghi in dialetto, la maternità diventa strumento di liberazione

«Vermiglio», i bambini ci guardano ancora. Dialoghi in dialetto, la maternità diventa strumento di liberazione
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Quattro stagionI nella vita di una famiglia numerosa a cavallo della fine della Seconda Guerra Mondiale in un paesino della Val di Sole, Vermiglio. Tutto rigorosamente in dialetto. È con tocco lieve che Maura Delpero si accosta a una storia che le è apparsa in sogno prima ancora che razionalmente. Nel sogno suo padre, scomparso da poco, aveva sei anni. E dunque posava su di lei uno sguardo inedito, un invito a seguirla. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il capofamiglia dei Graziadei, Cesare (Tommaso Ragno), insegna a scuola in una pluriclasse che accoglie quasi tutti i suoi figli e dove combatte per insegnare l'italiano a ragazzi che parlano in dialetto. (il Giornale)

La nostra recensione video di Vermiglio, il film di Maura Delpero con Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, in Concorso all'81 esima edizione del Festival di Venezia. (BadTaste)

Pubblicazione: 04 settembre alle 07:26 (BadTaste)

Vermiglio di Maura Delpero a #Venezia81, la recensione di Federico Pontiggia

Seconda guerra mondiale. Gli uomini più anziani li criticano e gli danno de vigliacchi ma la guerra la vivono da lontano. (il manifesto)

Tante cose possono accadere in quattro stagioni, in un anno oltre l’altipiano, fra le cime e gli alpeggi della Val di Sole trentina, quando ancora non sono rimarginate le ferite della (prima) guerra, il cui l’epicentro si sviluppava poco lontano. (ComingSoon.it)

Maura Delpero, brava, bravissima. Dopo il pluripremiato Maternal (2019), si volge - e senza deflettere dal femminile, e dal (pluri)materno - al padre, il proprio, rintracciando nel vissuto avito un piccolo mondo antico e le improntitudini dell'oggi, ovvero dell’universale umano. (cinematografo.it)