Panetta: "Il rating dell'Italia può ancora salire, ma peseranno i dazi sul dollaro"

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Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, non ha nascosto una certa soddisfazione dopo la decisione di Standard & Poor’s di alzare il rating del Paese a BBB+, con outlook stabile. «Non sono sorpreso, anzi me lo aspettavo», ha dichiarato oggi al Festival dell’Economia di Trento, ricordando come già tre mesi fa, in occasione del Forex a Torino, avesse anticipato un possibile miglioramento.

Le ragioni di questo ottimismo, secondo Panetta, risiedono nei cambiamenti strutturali che hanno interessato l’economia italiana negli ultimi anni. «Rispetto al passato – ha spiegato – i conti pubblici sono gestiti con maggiore ragionevolezza, senza trattarli come una variabile indipendente». Un approccio più prudente, che ha permesso di conciliare le esigenze di crescita con la necessità di contenere un debito ancora elevato, ma oggi più sostenibile.

Non solo. Se quindici anni fa il sistema bancario era fragile, soffocato da crediti inesigibili, oggi la situazione appare più solida. Un altro segnale positivo viene dal disavanzo con l’estero, ridottosi dal 20% al 10% del Pil. «Le condizioni della finanza pubblica sono migliorate», ha sottolineato Panetta, lasciando intendere che ulteriori progressi potrebbero spingere le agenzie a rivedere ancora il giudizio.

Tra i temi toccati, anche quello dell’euro digitale, definito «un’innovazione necessaria», sebbene non destinata a rimpiazzare del tutto il contante. Quanto ai dazi, il governatore ha preferito non sbilanciarsi, limitandosi a osservare che «bisognerà valutarne l’impatto sul dollaro», mentre il ministro Giorgetti affronta la questione nell’incontro dell’Ecofin.