Sequenziato il genoma di un abitante dell'antica Pompei, era affetto da tubercolosi

Gazzetta del Sud INTERNO

Il team, guidato da Gabriele Scorrano, ha esaminato i resti di due individui ritrovati all’interno della Casa dell’Artigiano a Pompei.

La presenza di lesioni in una delle vertebre e delle sequenze particolari di dna indica inoltre che l’uomo potrebbe essere stato affetto da tubercolosi prima del decesso.

Questo lavoro, concludono gli scienziati, dimostra la possibilità di recuperare il dna da popolazioni antiche e fornisce informazioni preziose sulla genetica e la vita della popolazione vissuta a Pompei

Il genoma dell’uomo è stato completamente sequenziato, mentre nel dna della donna erano presenti delle lacune significative e non è stato possibile eseguire il sequenziamento. (Gazzetta del Sud)

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Ebbene, per la prima volta è stato ricostruito tutto il profilo genetico della vittima dell'eruzione del 79 d.C. Le temperature elevate distrugge la matrice ossea alterando la qualità del DNA, in questo caso però il decesso sembra essere avvenuto da soffocamento da nube di cenere vulcanica. (HDblog)

Le scoperte in un recente passato. Già in passato, lo studio del Dna di vittime dell'eruzione del 79 d.C. Pubblicato sulla rivista Scientific Reports, lo studio che lo riguarda dimostra che è possibile recuperare il Dna antico dai resti umani di Pompei. (NapoliToday)

Credits: Notizie degli Scavi di Antichità, 1934, p. 286, fig. Un team internazionale coordinato da ricercatori italiani lo ha sequenziato da resti esposti all’eruzione e sepolti per due millenni sotto la cenere. (la Repubblica)

Il soggetto in studio, essendo stato scavato nel 1934 ed essendo rimasto a​ lungo esposto, presenta percentuali di un DNA endogeno inferiori agli standard che si rilevano nella mappatura strutturata e ragionata ancora in corso. (MeteoWeb)

Chi era l’uomo di Pompei. Aveva tra i 35 e i 40 anni ed era malato, l’uomo i cui resti sono stati rinvenuti nella Casa del Fabbro, nella Regio I dell’antica Pompei. È andata così per uno dei due corpi rinvenuti nella stanza 9 della Casa del Fabbro, oggetto dello studio. (inItalia)

Il soggetto in studio, essendo stato scavato nel 1934 ed essendo rimasto a lungo esposto, presenta percentuali di un DNA endogeno inferiori agli standard che si rilevano nella mappatura strutturata e ragionata ancora in corso. (Positanonews)