F1, Wolff rivela un retroscena su Hamilton: che rischio per il pilota

AutoMotoriNews SPORT

LEGGI ANCHE -> Villeneuve mette in guardia Leclerc: “È lui il vero pericolo”. Wolff, retroscena su Hamilton e Rosberg. Gli anni da compagni di squadra non sono stati semplici per Hamilton e Rosberg.

Toto Wolff racconta quanto sia stato complesso gestire in Mercedes due piloti come Lewis Hamilton e Nico Rosberg.

È Nico Rosberg l’unico pilota ad aver sconfitto Lewis Hamilton nell’era ibrida della Formula 1. (AutoMotoriNews)

Ne parlano anche altri giornali

L’unico a strappargli il titolo dalle mani, in quest’epoca dorata, è stato Nico Rosberg. In Bahrain Hamilton ha prevalso di furbizia ed esperienza, ma la crescita di Red Bull è un fatto ormai acclarato. (FormulaPassion.it)

Molti dei motivi di interesse della stagione 2021 di Formula 1 sono legati agli inediti abbinamenti squadra/pilota determinati dal mercato piloti dello scorso anno. La presenza del pilota inglese nei piani Mercedes 2022 è data per scontata, ed è molto probabile che la coppia Hamilton-Russell sarà quella che vedremo al via la prossima stagione. (Motorsport.com, Edizione: Italia)

Eppure Villeneuve (che compie 50 anni oggi) in un certo senso difende Schumi. Cosa che gli ricorda Ayrton Senna ma che non avrebbe mai fatto, a suo dire, un certo Lewis Hamilton: “Non so se sia più forte di sempre. (FormulaPassion.it)

Credo che sarebbe molto più facile gestire la questione track-limits se fosse così senza distinzioni”. Il condottiero della Red Bull preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno dopo il Bahrain: “Ovviamente Max Verstappen era molto deluso di non aver vinto la gara, ma siamo stati molto competitivi e questo è quello che conta. (FormulaPassion.it)

Non ha mai corso un solo weekend in Formula 1 senza una power unit Mercedes, quindi è la logica continuazione della storia”. Non stiamo dubitando né di Valtteri né di Lewis, ma le discussioni ovviamente ci saranno e non a gennaio del prossimo anno“ (Virgilio Sport)

Italiano, erede di una famiglia con interessi importanti nel tessile, master alla Bocconi e alla Columbia, vola nella Grande Mela per fondare il marchio d’abbigliamento, «Luca Luca» (poi ceduto). Il ragazzo ha il passaporto americano ma parla la nostra lingua (ha frequentato la scuola Guglielmo Marconi di New York), anche se ha scelto di correre con un cognome legato alle origini della mamma (Corriere della Sera)