Le telefonate choc di Cecilia Sala: «Dormo per terra in cella e mi hanno tolto anche gli occhiali»
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Nella cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia Sala non ha un materasso e dorme per terra, su una coperta. Ne ha un’altra di coperta per proteggersi dal freddo di Evin che è pungente — «doloroso», dicono le detenute iraniane —, e congela. Cecilia Sala non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei. Non vede nemmeno le guardie perché le passano il cibo — molti datteri — da una fessura della porta. (Corriere della Sera)
Su altre testate
Ieri, 8 gennaio, la giornalista italiana è tornata a casa con un’operazione-capolavoro del governo e della diplomazia italiana. Ora l’Occidente non deve distogliere lo sguardo dal Paese che l’aveva rapita. (il Giornale)
Un fascicolo sull’arresto e la detenzione a Teheran di Cecilia Sala è già stato aperto. (ilmessaggero.it)
CECILIA SALA E LA STAMPA IRANIANA Se i media in lingua persiana all’estero hanno fin dal 19 dicembre dato ampio risalto alla notizia, dedicandovi approfondimenti e dibattiti pressoché ogni giorno, lo stesso non si può dire per i giornali e le agenzie di stampa operanti all’interno della Repubblica Islamica. (Limes)
"Credo che ieri sia stata una bella giornata. È stata sicuramente una bella giornata per me. (Tiscali Notizie)
Te lo sogni, poi sei poco lucida, non ti fidi della tua memoria se non dormi». Quando pensi di essere accusata di qualcosa di molto grave in un Paese dove ci sono punizioni definitive, hai paura anche di quello. (ilmessaggero.it)
Lamenti, disperazione. La reporter ricostruisce i venti giorni di detenzione. (La Stampa)