Lutto nel cinema: è morto Elio Pandolfi, voce di Stan Laurel nel film “Stanlio & Ollio”

Aveva 95 anni e debuttò a Venezia come mimo e ballerino: il cinema saluta l'attore Elio Pandolfi, voce di Stanlio nella pellicola dedicata al duo comico. È venuto a mancare nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 ottobre 2021 nella sua casa romana.

è morto a 95 anni Elio Pandolfi.

L’attore Elio Pandolfi aveva 95 anni e iniziò la sua carriera nel mondo dell’arte dopo il diploma presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica della Capitale. (Notizie.it )

La notizia riportata su altri giornali

Il grande pubblico lo ricorda soprattutto per i tanti anni in coppia con Antonella Steni e per i grandi varietà come Studio 1 con Mina. Aveva debuttato a Venezia nel 1948 come mimo-ballerino in Les malheurs d'Orphée di Milhaud, per poi entrare con Orazio Costa al Piccolo Teatro di Roma (abruzzo24ore.tv)

Mentre li guardavo mi venivano in mente le severe osservazioni che anni prima aveva fatto in un saggio memorabile Susan Sontag. Ma ad Elio tutte queste non importavano, fondamentale era il loro darsi come manifestazioni di puro splendore tecnico, vocale e coreutico (Taxidrivers.it)

Nato a Roma il 17 giugno 1926, ha svolto una intensa attività nel teatro di prosa e di rivista e alla radio, rivelandosi attore, cantante, ballerino, mimo e parodista di grande talento. Ed era un’autentia memoria vivente: ricordava tutto di quel mondo che oggi non c'è più", ricorda il regista Pino Strabioli (Teatro.it)

Era il 2002 e Pandolfi, raggiante, ebbe il coraggio di dire: «Sono contento di ricevere questa targa, ma sono anche interdetto: non credo di meritare questo onore». (Cronaca Qui)

“La vita è uno spettacolo“, diceva Elio Pandolfi. Tra i film, non molti, in cui invece recita, soprattutto negli anni ’50, c’è Perdonami! (Cronache della Campania)

Da uomo di grande cultura qual era non ha mai snobbato ruoli popolari, pur potendosi vantare di aver lavorato con il grande Luchino O meglio, parla con il proprio corpo e la propria mirabolante gestualità, sulle note di vecchie canzoni di un tempo che fu. (Il Fatto Quotidiano)