Tony Effe sul dissing con Fedez: "È solo un gioco"
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Retroscena sorprendente, o forse no, sulla faida musicale tra Tony Effe e Fedez che ha tenuto banco sui social (e nelle classifiche musicali) in questi ultimi giorni. In un'intervista a Vanity Fair, il rapper romano ha dichiarato che lo scambio di frecciatine e rime al vetriolo non è altro che "un gioco", una "gara a chi fa rime più spietate, a chi fa più male attraverso la musica". Una rivelazione che getta nuova luce su uno dei dissing più tormentati degli ultimi tempi. (La Gazzetta dello Sport)
La notizia riportata su altri giornali
Protagonista della cover digitale di questa settimana, il rapper romano, 33 anni, una band con cui ha raggiunto successo e fama (la Dark Polo Gang), una hit estiva da milioni di stream (Sesso e samba, con Gaia), un tour nei palazzetti in partenza a breve, è l'autore della canzone virale Chiara, piena di accuse e insulti al rapper di Rozzano. (Il Mattino di Padova)
Uno scontro totale (musicale?), quello che ha coinvolto Fedez e Tony Effe, che è stato al centro del panorama mediatico italiano per quasi una settimana. (Il Fatto Quotidiano)
Tony Effe e il dissing con Fedez Il rapper Tony Effe, invece, che sta vivendo un momento d’oro dal punto di vista della popolarità, ha invece ammesso di usare parole non proprio “corrette”. (Tecnica della Scuola)
Fedez, Tony Effe risponde (male) alle accuse su Chiara: “Può dire quello che vuole, è un bugiardo cronico” Il rapper ha rilasciato un'intervista controversa, in cui asfalta (di nuovo) Federico e si sfila dalle accuse di misoginia. (Libero Magazine)
Il dissing dei giorni scorsi con Fedez “fa parte del gioco”. Ne parla in una intervista a Vanity Fair Tony Effe. “E’ solo musica. Il dissing è una cosa che si fa da sempre e che non si deve spiegare, altrimenti finisce il gioco. (LAPRESSE)
L’attesa è finita, Maurizio Crozza nella prima puntata della nuova stagione di “Fratelli di Crozza”, in onda ogni venerdì in prima serata sul NOVE e in streaming su discovery+, presenta i dissing più accesi del momento, quello tra Grillo e Conte: «ti fai chiamare Conte ma senza di me non conti, caghi il cazzo all’Elevato ma sei solo un avvocato, il simbolo è mio perché io sono dio, lecchi il culo ai moderati e vuoi levare i due mandati» / «io ho un partito che si trasforma io mi baso sulla norma, te la tiri da garante, sei rimasto un commediante» e tra Boccia e Sangiuliano: «nano, nano, non l’ho mai preso in mano il contratto, dico la verità la verità, perché la verità è che mi hai usata, mi avevi nominata sui giornali una sfigata, ero incinta? facevo finta? raccomandata... (Il Giornale d'Italia)