La famiglia che combatte lo spreco alimentare: «Noi non buttiamo niente. Tutto si può recuperare, ecco come»

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Nadia Sigaglia, Luca Fantuz e i tre figli hanno i cestini quasi sempre vuoti: vogliono vincere una sfida molto particolare «A casa nostra, i cestini della spazzatura restano vuoti (o quasi)». È questo il vanto di Nadia Sigaglia che da due anni ha ingaggiato una battaglia contro lo spreco alimentare. A seguirla ci sono il marito e i tre figli della coppia: di 22, 20 e 9 anni. La famiglia si è posta l’obiettivo di tagliare 50 grammi di spreco alimentare a settimana. (Open)
Ne parlano anche altre fonti
In Italia aumenta lo spreco alimentare: ogni settimana si gettano 617,9 grammi di cibo a testa, con la frutta fresca come sempre al primo posto nella “hit” nefasta, seguita – new entry – dal pane, che scalza le verdure al terzo posto. (Fruitbook Magazine)
In Italia il cibo si butta con più facilità che in altri Paesi europei: il 37% dimentica il cibo in dispensa o in frigo, solo il 23% programma i pasti settimanali e il 75% non è in grado o non è disposto a rielaborare in modo creativo gli avanzi. (Corriere della Sera)
È ancora in crescita la quota di cibo che si butta nella spazzatura e soprattutto - a dispetto delle buone intenzioni e della cresciuta attenzione di media, chef e operatori del settore alla problematica - diminuiscono le buone pratiche per evitare che questo accada. (Il Sole 24 ORE)

Di Osservatorio Waste Watcher International (Il Fatto Quotidiano)
La parola che dovrebbe entrare a far parte della nostra quotidianità è «educazione civica alimentare» perché per ridurre lo spreco di cibo l’unico segreto resta «l’attenzione quotidiana costante». Bene certo l’educazione alimentare e le campagne di prevenzione, ma ciò che fa davvero la differenza è la consapevolezza che quel pane o quella frutta di troppo che a casa finisce nella spazzatura costa più di 8 miliardi di euro. (Avvenire)
Milano, 4 feb. (Agenzia askanews)