Tfr colf e badanti: solo anticipo annuale, vietata la mensilizzazione

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Fisco e Tasse ECONOMIA

Inserisci l'indirizzo Email a cui inviare il pdf: Con la nota n. 616 del 3 aprile 2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha fatto chiarezza su una prassi diffusa ma non conforme alla normativa vigente: l’erogazione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in busta paga, su base mensile. Questo chiarimento interessa in particolare il settore del lavoro domestico, dove alcuni datori di lavoro adottano tale modalità per semplificare la gestione del rapporto con il collaboratore e di fatto rateizzare con gli anticipi un esborso che può essere troppo pesante per una famiglia . (Fisco e Tasse)

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Con la Nota n. 616 del 3 aprile 2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) interviene su una prassi riscontrata durante i controlli ispettivi: il pagamento del TFR in busta paga mensile. (Lavoro e Diritti)

Quali sono? Se nel corso di un accesso ispettivo gli organi di vigilanza dovessero trovarsi di fronte a situazioni nelle quali il TFR è inserito in busta paga con cadenza mensile dovranno avvalersi dell’istituto della prescrizione. (Ipsoa)

Con Francesco Geria analizziamo l’intervento dell’INL anche alla luce delle recenti posizioni della giurisprudenza di legittimità. (MySolution)

Un accordo individuale può consentire di erogare il Tfr mensilmente

L’INL, con nota n. 616 del 3 aprile 2025, ha offerto chiarimenti ispettivi in merito alla legittimità della prassi di anticipo mensile del Tfr in busta paga. In particolare, l’agenzia ispettiva si sofferma su 2 questioni: (Euroconference LAVORO)

I chiarimenti arrivano dall’INL, con nota n. 616 del 2025, nella quale si ricorda, inoltre, che per i datori di lavoro con almeno 50 dipendenti vige l'obbligo di versamento delle quote di TFR al fondo di tesoreria INPS, equiparato, a tutti gli effetti, ad una gestione previdenziale obbligatoria. (Ipsoa)

Con la nota 616/2025, l’Ispettorato nazionale del lavoro ha preso posizione in merito alla prassi – rilevata in sede ispettiva – di corrispondere mensilmente il Tfr in busta paga. La nota muove dal presupposto secondo cui il Tfr costituisce un accantonamento destinato, di norma, a garantire al lavoratore un sostegno economico al termine del rapporto di lavoro. (Il Sole 24 ORE)