Bimbi dell'asilo in moschea, l'ira di Zaia: «Superato il limite». E davanti a scuola è guerra di striscioni

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Corriere del Veneto INTERNO

«Che ci sia una visita alla moschea ci può stare. Però dalle immagini che ho visto mi pare che li abbiano fatti inginocchiare fronte a terra, rivolti alla Mecca, mimare una preghiera, ascoltare i discorsi dell'imam. Si è passato il limite». Lo dice, in un’intervista al Giornale il governatore veneto Luca Zaia, commentando le immagini dei bimbi della scuola dell’infanzia di Ponte della Priula in uscita didattica in moschea. (Corriere del Veneto)

La notizia riportata su altri giornali

Negli anni in cui Lega e altri attaccavano chi chiedeva porti aperti e accoglienza al grido di “prendete i migranti a casa vostra”, lui, insieme alla moglie e ai quattro f… “Surreale potrebbe essere la definizione adatta”. (la Repubblica)

Come spesso accade tra bambini, anche il resto della classe si è unito per gioco, in un momento vissuto con leggerezza e spirito di aggregazione, privo di connotazioni religiose e spirituali». Alcuni alunni, di fede islamica, riconoscendo quei movimenti, li hanno spontaneamente imitati. (Corriere del Veneto)

«Non ho nulla contro il dialogo, anzi. Penso che la conoscenza reciproca, in particolare quella approfondita delle culture diverse, eviti incomprensioni e di conseguenza conflitti inutili, odi e rancori. (Corriere del Veneto)

«È irrituale e fuori luogo che la visita nella moschea abbia avuto questo epilogo, cioè quello della preghiera. Il presidente del Veneto Luca Zaia non ci sta. (Corriere del Veneto)

L’asilo che prega in moschea fa ridere” (Il Foglio, 6 maggio). Sono i titoli dei quotidiani di destra sulla vicenda della scuola dell’infanzia paritaria (cattolica) di Ponte Priula, in Veneto, accusati dai politici al governo di aver portato dei bambini in una moschea, di aver parlato con un imam, di aver approfondito la religione islamica, di aver fatto “un compito di realtà” – ovvero capire come avviene una preghiera per Allah. (Il Fatto Quotidiano)

Bambini a scuola. Foto Pixabay Diciamocelo: che una scuola dell’infanzia parrocchiale, e quindi cattolica, che si chiama pure “Santa Maria delle Vittorie”, faccia visita con i bambini ad un centro culturale islamico, potrebbe sembrare strano. (Città Nuova)