Tra guerra economica e diplomazia commerciale: il lusso nel mirino della propaganda “Made in China”
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In risposta ai dazi americani, la Cina sembra voler sfidare l’industria occidentale, promettendo su TikTok di democratizzare l’accesso ai prodotti di lusso e rilanciando il “made in China” come sinonimo di qualità. Da qualche giorno TikTok è invaso da video virali in cui fabbricanti cinesi dichiarano di voler smantellare il mercato del lusso. Negli ultimi giorni, L’hashtag #chinamanufacturer (fabbricante cinese) ha superato i 13.000 video ed è diventato uno degli argomenti di tendenza sul social cinese, insieme a “cinesi produzione abbigliamento” e frasi come “Louis Vuitton risponde alla Cina”, in riferimento ad alcune dichiarazioni pubbliche di brand di lusso che smentiscono le accuse di produrre in Asia (Gli Stati Generali)
Se ne è parlato anche su altre testate
Non è un caso isolato. Da settimane, gli utenti cinesi rispondono ai dazi imposti dagli Stati Uniti alla Cina (e non solo) con una pioggia di meme che ridicolizzano le politiche economiche di Donald Trump. (Techprincess)
In questi giorni scrollando qua e là Tiktok mi è venuta voglia di una Birkin di Hermes, una delle borse più ambite e costose al mondo. Non per me, sia chiaro, anche perché non potrei metterci un amico a quattro zampe come Irina Shayk nella sua nera di coccodrillo da 50mila euro. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
TikTok è invasa da video che mostrano come molti grandi marchi del lusso producano in Cina. (Il Messaggero)
In un paio di giorni si sono moltiplicati, su Tik Tok in particolare. Sono stati bloccati e ripostati dagli autori, ancora bloccati e ancora ripostati: imprenditori cinesi che dalle fabbriche spiegano come gran parte dei principali brand, di lusso e non, producano da loro a prezzi sensibilmente più bassi di quelli di vendita. (Il Fatto Quotidiano)
Qual è il vero costo di una Birkin, la famosa borsa di Hermès che prende il nome dall'omonima attrice? Per il prodotto finito, appena uscito dalla fabbrica, ci vorrebbero meno di 1.400 dollari. Andare direttamente alla fonte sarebbe un vero affare, visto che a comprarla in un negozio del brand francese bisogna spendere almeno dieci volte di più. (Corriere della Sera)
TikTok, negli ultimi mesi, è diventato il palcoscenico per una nuova ondata di contenuti virali, ribattezzata “Trade War TikTok". Alcuni video, pubblicati da agenti di sourcing e fabbriche cinesi, mostrano i retroscena della produzione di beni di alta gamma, come borse Birkin, leggings Lululemon, sandali Birkenstock e persino capsule di detersivo. (Everyeye Lifestyle)