Acerbi e Frattesi, volti inaspettati dietro il sogno Inter

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Non sempre sono i nomi più celebrati a scrivere le pagine decisive, e la semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona lo ha dimostrato ancora una volta. Francesco Acerbi e Davide Frattesi, due ex del Sassuolo, hanno firmato la rimonta che ha portato i nerazzurri in finale, trasformando una partita già entrata nella storia in un’epopea personale. Il primo, spesso criticato per qualche incertezza in campionato, ha trovato il gol del pareggio al 93’, mentre il secondo, autore della rete nei supplementari, ha chiuso un’opera collettiva che sembrava impossibile fino a pochi minuti prima.

Quella che era stata definita la "partita del secolo" ha avuto come protagonisti due giocatori che, fino a poco tempo fa, sembravano destinati a un ruolo di secondo piano. Acerbi, centrale difensivo di esperienza, ha dimostrato una freddezza insolita nella mischia area, mentre Frattesi, spesso oscurato dalle stelle del centrocampo interista, ha scelto il momento migliore per emergere. Eppure, proprio il Sassuolo – dove entrambi hanno militato – li aveva lanciati in Serie A, e ai tifosi neroverdi non sarà sfuggito il paradosso: quelli che un tempo erano i loro idoli hanno ora regalato all’Inter una finale che mancava da tredici anni.

Ma c’è un altro dettaglio che colpisce: Thuram e Dumfries, assenti per infortunio, non sono stati rimpianti come molti avrebbero previsto. La squadra di Simone Inzaghi, che pure aveva mostrato qualche segno di affanno nel finale di stagione, ha trovato risorse inaspettate proprio quando servivano. Lautaro Martínez, con i suoi nove gol in Champions, e Hakan Çalhanoğlu, infallibile dai rigori tranne in quella sfida contro il Napoli che ha allontanato matematicamente lo scudetto, hanno fatto la loro parte. Ma è stata l’emergenza a dettare la svolta, con giocatori meno acclamati che hanno riscritto il copione.

Frattesi, in particolare, sembra aver cambiato il proprio destino in mezz’ora. Fino a pochi giorni fa il suo futuro all’Inter appariva incerto, con voci di mercato che lo davano in partenza. Ora, dopo aver deciso prima la qualificazione contro il Bayern Monaco e poi quella contro il Barcellona, la sua permanenza sembra meno discutibile. Quella che poteva sembrare una parentesi, si è trasformata in una svolta, e il suo nome – insieme a quello di Acerbi – resterà legato a una delle notti più luminose della storia recente del club.