Long Covid, chi si ammala di più? E se mi contagio con Omicron? Differenze tra vaccinati e no vax (e tra le va

ilmessaggero.it SALUTE

Il Long Covid colpisce di più i vaccinati oppure i no vax?

La scoperta proviene da uno studio osservazionale caso-controllo pubblicato questa settimana su The Lancet dai ricercatori del Kings College di Londra.

Lo studio ha riscontrato che circa il 4,5% dei casi di vaccinazione omicron è sfociato in una COVID di lunga durata, mentre il 10,8% dei casi di vaccinazione delta è sfociato in questa condizione a lungo termine

SALUTE Vaccino, in America somministrate le prime dosi agli. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri media

Anche uno studio dei Cdc, pubblicata il mese scorso, ha concluso che almeno uno malato di Covid su 5 potrebbe avere complicazioni post-malattia. Da qui, i ricercatori inglesi stanno lanciando uno degli studi clinici tra i più grandi al mondo per testare in modo randomizzato e statisticamente significativo le potenziali terapie per il Long Covid (Il Sole 24 ORE)

Lo dice un’indagine inglese pubblicata su The Lancet di cui dà conto il Corriere della Sera e nella quale sono stati confrontati pazienti affetti da long Covid dopo l’infezione con la variante Delta o con Omicron di Sars-CoV-2. (Vanity Fair Italia)

Sono i possibili sintomi del Long Covid nei bambini da zero a 14 anni, che interessano il 40% circa dei guariti da Sars-CoV-2 in questa fascia d'età e durano almeno 2 mesi. Ulteriori ricerche - ribadisce - saranno utili a comprendere meglio questi sintomi e le conseguenze a lungo termine della pandemia sui bambini" (Tiscali Notizie)

Lo indica uno studio inglese pubblicato sulla rivista The Lancet che ne ha confrontato l’insorgenza dopo l’infezione acuta con le varianti Delta oppure Omicron del virus Sars-CoV-2. E allora cosa succede e cosa ci possiamo aspettare? (Corriere TV)

LIVE. Altre stime inglesi, ha aggiunto, "parlano di disturbi nel 20% dei casi dopo 5 settimane e nel 10% dopo 3 mesi. (Sky Tg24 )

Diversi studi medici condotti in paesi europei e nel resto del mondo hanno dimostrato che il rischio di imbattersi nel Long Covid dopo l’infezione acuta supera il 20%, il che non è affatto poco. Ebbene i dati dimostrano in modo inequivocabile che la percentuale di soggetti che presentano sintomi inquadrabili nel Long Covid è di molto superiore a quella registrata in soggetti che sono stati contagiati dalla variante Delta. (ReteAbruzzo.com)