Il Fmi aumenta le stime di crescita italiana di quasi un punto

Wall Street Italia INTERNO

Rispetto alle previsioni del Fondo fornite lo scorso luglio, il Pil italiano passa dal +4,9% al 5,8%, mentre per l’Eurozona le stime per la crescita nel 2021 sono salite dal 4,6 al 5%.

Secondo le previsioni di medio termine del nuovo World economic outlook del Fmi saranno solo le economie avanzate ad aver recuperato il trend di crescita pre-Covid nel 2024, superandolo dello 0,9%.

“Rispetto alla nostra previsione di luglio, la proiezione di crescita globale per il 2021 è stata rivista marginalmente al 5,9% [un decimale in meno, Ndr. (Wall Street Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Resta invece invariata e in linea con le stime dell'esecutivo la crescita attesa nel 2022. Al ribasso anche Stati Uniti e Germania. Gli Stati Uniti crescono meno del previsto: il Pil nel 2021 salirà del 6%, un punto percentuale in meno rispetto alle stime di luglio. (La Stampa)

Per l’Italia il Fondo si allinea alle stime dell’esecutivo, stimando una crescita vicina al 6% nel 2021. Per questo il Fondo ha rivisto lievemente al ribasso l’outlook sulla crescita del Pil globale dal +6% previsto a luglio al +5,9%. (Il Fatto Quotidiano)

Debito pubblico. Spiega l’Ansa che il Fmi prevede anche che il debito pubblico italiano calerà nel 2021 al 154,8% del pil rispetto al 155,8% del 2020 Resta invece invariata la crescita per il 2022, 4,2%. (TIMgate)

La maggior parte dei 16.900 miliardi di dollari di misure annunciate per combattere la pandemia scadranno quest’anno. LA CORSA DEL DEBITO PUBBLICO Loading. (Il Sole 24 ORE)

Quota 100, infatti, è in scadenza e non sarà rinnovata perchè ritenuta troppo gravosa per i conti pubblici. Il Fmi mette nel mirino il nostro sistema delle pensioni mentre in Italia si ragiona sul dopo Quota 100 in scadenza a breve. (Consumatore.com)

Più in dettaglio, il debito pubblico ha raggiunto un livello di 88mila miliardi di dollari, avvicinandosi al 100% del PIL mondiale, ma dovrebbe tornare a scendere nel 2021 e 2022, grazie alla crescita più forte, attestandosi al 97% del PIL. (ilmessaggero.it)