La morte di Ramy: è omicidio volontario

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Contropiano INTERNO

Ne avevamo sentite di ogni da parte delle voci più disparate: giornalisti, inquirenti, poliziotti, politici di centrodestra e sedicenti “democratici”. Tutti a giurare che si era “probabilmente” trattato di un incidente, una “coincidenza”, un “fatto sfortunato” che comunque non poteva mettere in discussione la “grande professionalità”, “l’umanità”, la “misura” delle forze dell’ordine. In primo luogo dei carabinieri. (Contropiano)

Ne parlano anche altre fonti

La sera del 7 gennaio il tg3 ha mandato in onda il video delle telecamere che svela finalmente l’esatta dinamica dell’incidente in cui Ramy Elgalm, 19 anni, ha perso la vita lo scorso 24 novembre. Nelle immagini dello schianto si vede la volante dei carabinieri urtare lo scooter con alla guida Fares Bouzidi, 22 anni e senza patente. (La Ragione)

Immagini e frasi choc trasmesse in tv sull'incidente avvenuto il 24 novembre scorso al quartiere Corvetto di Milano, che ha portato alla morte del 19enne egiziano Ramy Elgaml, tornano al centro dell'attenzione pubblica. (Il Giornale d'Italia)

Le immagini e gli audio choc dell’inseguimento dei carabinieri che ha portato alla morte di Ramy Elgaml ricostruiscono la storia del presunto incidente e, oltre al fronte giudiziario, aprono la polemica politica. (Il Fatto Quotidiano)

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E le frasi pronunciate da alcuni carabinieri durante l’inseguimento o subito dopo lo schianto del TMax. Gli audio e i video sono agli atti dell’inchiesta sulla morte del 19enne egiziano Ramy Elgaml , morto la notte dello scorso 24 novembre dopo una corsa di venti minuti tra il centro e la periferia sud di Milano: nel registro degli indagati risultano iscritti per omicidio stradale il conducente dello scooter fuggito all’alt, il 22enne tunisino Fares Bouzidi, e il vicebrigadiere che guidava l’auto poi uscita di strada all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, forse dopo aver impattato col motorino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il video, sottolinea Repubblica, sembra confermare quanto raccontato da un testimone, che aveva affermato di essere stato avvicinato e minacciato da due militari per cancellare il video dal telefonino. (Corriere del Ticino)

La morte di Ramy: è omicidio volontario