La zia Aya è riuscita a parlare con Eitan. Diplomazia al lavoro: “Massima collaborazione”

La Provincia Pavese INTERNO

La zia Aya Biran è riuscita a parlare con Eitan in Israele dopo cinque giorni e quattro notti di paura, angoscia, domande, lacrime e rabbia.

E ancora: «Spero non sia una questione politica, è vero che Eitan ha la doppia cittadinanza, ma lui è italiano».

Udienza il 29 settembre. La posizione di Aya Biran nell'udienza del 29 settembre presso il Tribunale di Tel Aviv sarà «molto chiara: l'immediata restituzione di Eitan»

Poi, finalmente, il primo contatto tra il bimbo portato a Tel Aviv dal nonno e la zia paterna, tutrice legale del piccolo dopo la morte di entrambi i genitori e del fratellino nell’incidente della funivia del Mottarone (La Provincia Pavese)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Così la ministra delle Pari opportunità e Famiglia, a Varenna a margine di un convegno. (LaPresse) “Tutte vicende che riguardano i diritti dell’infanzia sono prioritarie per l’azione di questo governo. (LaPresse)

Shmuel Peleg, nonno di Eitan (fotogramma). Bimbo del Mottarone, parla il legale della zia affidataria che oggi ha intentato l'azione giudiziaria per far valere la Convenzione dell'Aja: "Aya vuole parlare subito col piccolo e andrà in Israele per stare con lui anche durante il processo" (La Repubblica)

Lo zio ha parlato coi cronisti fuori dalla sua casa dove abita con la moglie, Aya Biran, tutrice legale del bambino sopravvissuto al disastro della funivia del Mottarone. Per Or Nirko, zio paterno del piccolo Eitan vittima di un presunto rapimento, serve una «soluzione politica» che potrebbe risolvere la situazione «in modo molto più rapido rispetto a quella giudiziaria». (Corriere TV)

Il bambino sarebbe in buone condizioni di salute Roma, 17 set. (LaPresse)

La ministra Bonetti: "Tutte vicende che riguardano i diritti dell'infanzia sono prioritarie per l'azione di questo governo". Il console italiano a Tel Aviv ha incontrato oggi il piccolo Eitan Biran alla presenza del nonno materno Shmuel Peleg. (LaPresse)

"In aereo Eitan non ha mai smesso di chiedere quando saremmo arrivati e gridava: 'voliamo in Israele, voliamo in Israele", ha raccontato alla tv N12. Le autorità cercano di fare luce sui mesi passati in Italia dal nonno, tra Milano e Pavia, i suoi contatti, le sue frequentazioni. (L'Unione Sarda.it)