Trump minaccia il sistema finanziario globale: la pausa nei dazi non placa i mercati





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Quella che poteva sembrare una tregua nella guerra commerciale avviata da Donald Trump, con la sospensione per novanta giorni dei dazi su alcuni prodotti – fatta eccezione per quelli cinesi –, si è rivelata più un’illusione che una soluzione. I mercati, dopo un iniziale sollievo, hanno dimostrato quanto fragile sia l’equilibrio raggiunto. Wall Street, che aveva chiuso in forte rialzo con l’S&P 500 a +9,5% e il NASDAQ oltre il 12%, ha visto già il giorno seguente un brusco ritorno alla realtà: -3,46% e -4,31%. Un segnale chiaro che la volatilità, lungi dall’essere archiviata, è destinata a rimanere.
A confermarlo è l’indice VIX, il cosiddetto "indice della paura", che misura la volatilità implicita del mercato azionario statunitense. Superata quota 50 – livello toccato solo in momenti di crisi estrema, come durante la pandemia (picco a 80) o il crollo del 2008 –, dimostra quanto i trader siano in allerta. Per fare un paragone, durante l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, il VIX aveva raggiunto appena i 36 punti. Sebbene alcuni investitori lo considerino un segnale d’acquisto quando è alto, la storia recente insegna che non è sempre così: il VIX aveva già anticipato correzioni nello S&P 500 e nel Bitcoin tra febbraio e marzo 2025, ma comprare in quelle fasi si è rivelato un errore.