1,7 milioni di microimprese a rischio default per la crisi provocata dal Covid

La Stampa ECONOMIA

Si prospetta un autunno a tinte fosche per le attività economiche di piccole dimensioni.

Il crollo della produzione. Nel settore produttivo, aggiunge Zabeo, le difficoltà hanno investito soprattutto il settore del mobile, del legno, della carta e della stampa, nonché il tessile, l'abbigliamento e le calzature.

I settori più vulnerabili alla crisi emersi da questa indagine sono stati i bar, i ristoranti, le attività ricettive, il piccolo commercio, il comparto della cultura e dell'intrattenimento». (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

(Fotogramma). A rischio default 1,7 milioni di micro imprese. Con poca liquidità a disposizione e il crollo dei consumi delle famiglie, i bilanci di queste micro attività si sono colorati di rosso. (Adnkronos)

Mentre tante micro attività chiudono, molti settori, almeno fino a poco tempo fa denunciavano la difficoltà a reperire personale qualificato. Con poca liquidità a disposizione e il crollo dei consumi delle famiglie, i bilanci di queste micro attività si sono colorati di rosso. (il Corriere delle Alpi)

Lo rileva la Cgia sulla base dei risultati dell'Istat sull'andamento dell'economia italiana. "La chiusura dovuta alla crisi di molte piccole attività", sottolinea la Cgia, "ha anche delle ricadute sociali altrettanto negative. (Rai News)

uattro microimprese su 10, pari a 1,7 milioni di attività in termini assoluti, rischiano la chiusura a causa della crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria. A questo proposito, la Cgia cita un altro "paradosso: mentre tante micro attività chiudono, molti settori, almeno fino a poco tempo fa denunciavano la difficoltà a reperire personale qualificato. (AGI - Agenzia Italia)