Von der Leyen cita De Gasperi, il riarmo europeo e il nodo Putin

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ESTERI

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha scelto un riferimento storico per spiegare l’urgenza del suo piano di riarmo continentale. Citando Alcide De Gasperi, uno dei padri fondatori dell’Europa unita, ha richiamato il discorso che l’ex presidente del Consiglio italiano tenne nel 1951, in un momento in cui l’Italia, come gran parte dell’Europa, si trovava a fare una scelta di campo netta: quella atlantista, sotto l’ombrello protettivo degli Stati Uniti. Oggi, però, il contesto è radicalmente diverso. Se allora l’Europa poteva contare su un alleato solido e prevedibile, oggi l’incertezza generata da Donald Trump, che più volte ha minacciato di lasciare sola l’Europa, impone una riflessione profonda sul futuro della difesa comune.

Von der Leyen, parlando al Parlamento europeo, ha sottolineato come la pace non sia più un dato scontato. «Putin ha dimostrato più volte di essere un vicino ostile», ha dichiarato, aggiungendo che la Russia spende più dell’Europa in armamenti e che l’unica risposta possibile è un rafforzamento immediato delle capacità militari europee. Il suo piano, che prevede un investimento di 800 miliardi di euro, mira non solo a colmare le lacune nelle forniture militari all’Ucraina, ma anche a garantire all’Europa una difesa autonoma, in grado di scoraggiare qualsiasi attacco.

Il dibattito a Strasburgo, tuttavia, non è stato privo di tensioni. Mentre la maggioranza dell’Eurocamera ha appoggiato la proposta, non sono mancati i distinguo. I Socialisti hanno espresso riserve, gli ambientalisti hanno mostrato cartellini gialli, mentre Sinistra e sovranisti hanno criticato apertamente il piano, evidenziando le divisioni che ancora attraversano la politica comunitaria. La presidente della Commissione ha ammonito che non si può bypassare il Parlamento, ma ha anche ribadito l’urgenza di agire.

La situazione in Ucraina, con le sue necessità immediate di armamenti e garanzie di sicurezza, è solo una parte del problema. Von der Leyen ha messo in fila i rischi che l’Europa potrebbe affrontare, sottolineando come la resa dei conti riguardi anche la sicurezza interna del continente. «Non ci si può fidare di Putin», ha dichiarato, «può solo essere scoraggiato». Una frase che riassume la sfiducia ormai radicata nei confronti del leader russo, ma che al tempo stesso evidenzia la necessità di una strategia chiara e condivisa.