«Nostalgia» di Martone, Di Leva:«Come don Luigi resto perché Napoli cambi»

Beh pure don Luigi non le manda a dire.

È don Luigi, il parroco della Sanità ispirato a don Antonio Loffredo e interpretato da Francesco Di Leva in Nostalgia di Mario Martone che ha trionfato a Cannes e promette di farlo ovunque.

Lei resta a Napoli e vive un radicamento nella sua San Giovanni a Teduccio dove ha fondato il Nest.

«Mi piacerebbe ipotizzare che Barracano non fosse morto, si fosse fatto prete per diventare don Luigi

«E pensi che l’essere sanguigno è uno dei tratti che ho tenuto fuori dal mio don Luigi. (Corriere del Mezzogiorno)

Su altre fonti

Tutte le degustazioni di vini saranno accompagnate da una selezione di formaggi del Consorzio per la tutela del Formaggio Asiago e prodotti Bassini 1963 Alle ore 18.30 Tiziano Fratus presenterà i libri Alberi millenari d’Italia e Ogni albero è un poeta, con la moderazione della giornalista Federica Augusta Rossi. (Sardegna Reporter)

Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. Se non hanno indicato una mail in fase di tesseramento, devono comunicarla in cassa alla prima occasione utile. (Visionario)

Perché per quanto ci urlino che Napoli è fondamentale per lui, e quindi lo capiamo, in realtà non lo sentiamo mai Non ci vuole un occhio da critico per notare e farsi colpire da un timore che, anche questo, lentamente nel film diventa sicurezza in sé fino ad un grande sorriso finale, sicuro di sé, di nuovo a casa. (Wired Italia)

Vittoria – Un enorme cetaceo, un capodoglio di circa 15 metri, è stato ritrovato spiaggiato a Scoglitti. Sul posto dopo la segnalazione di alcuni residenti sono intervenuti i volontari del WWF, gli uomini della Guardia costiera e il veterinario ma purtroppo il cetaceo era già morto. (Quotidiano di Ragusa)

Certo, l’impatto che i ricordi hanno su di lui è talmente forte da trattenerlo più del previsto e innescare molte dinamiche dell’intreccio, ma lo stesso manca sempre il salto interpretativ Eppure lungo tutto questo film che sì intitola Nostalgia, in cui di nostalgia ce n’è molta e nel quale il rapporto del protagonista con il passato è cruciale, la nostalgia non sarà mai una forma di conoscenza. (BadTaste.it Cinema)

Certo, l’approdo è nel cimitero delle Fontanelle di memoria rosselliniana, ma qui prevale la citazione come in altri casi l’autocitazione da L’amore molesto La macchina da presa di Mario Martone non si stacca dal tufo amniotico della Sanità. (Corriere del Mezzogiorno)