Pronte le linee guida per tornare tra i banchi. Ma i presidi le bocciano: «Inadeguate»

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Si tratta di regole che viaggiano su un doppio binario: da un lato un’adeguata preparazione, dall’altra un’attivazione rapida delle misure al bisogno.

Intanto, però, con oltre un mese di anticipo, il documento è già stato scritto nero su bianco e diffuso nelle istituzioni scolastiche interessate.

Un tema, quello delle misure anti Covid, che anche in Puglia, interessa da vicino, migliaia di studenti, famiglie, insegnanti e dirigenti scolastici

Perché è chiaro che molto dipenderà dall’andamento dei contagi e dalla diffusione del virus (quotidianodipuglia.it)

Su altre fonti

All’insorgere dei classici sintomi da Covid (febbre sopra i 37,5 gradi, tosse e raffreddore), invece, sarà necessario stare a casa. Per tutti i presenti a scuola rimangono invariate le regole base rispetto alla sanificazione delle mani e all’aerazione degli ambienti. (alfemminile.com)

La diffusione di tali sistemi deve riguardare tutti gli istituti pubblici e privati entro il prossimo autunno. È necessario identificare eventuali spazi scarsamente ventilati come parte della valutazione del rischio e adottare misure per migliorare il flusso di aria fresca in queste aree, rende inoltre noto il documento. (Tecnica della Scuola)

Tra mascherine, distanziamento e ricambio d'aria, le norme sono basate su un doppio 'livello': da un lato un'adeguata preparazione, dall'altra un'attivazione rapida delle misure al bisogno. (MilanoToday.it)

La seconda fase individuata è quella in cui le misure vengono implementate sulla base di eventuali esigenze di sanità pubblica di contenimento della circolazione del virus A decidere sono naturalmente i contagi. (Corriere della Sera)

Quindi, come ben si comprende, ancora una volta l’approccio usato nei riguardi della scuola, così come nel resto degli ambienti in cui si svolge la vita economica e sociale del Paese, è sempre lo stesso della prima ora. (Nicola Porro)

Infatti, il rifiuto delle misure proposte dalla FLC CGIL, insieme alle organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo di sicurezza 2021, ha già condotto il 31 marzo 2022 al mancato rinnovo di quella intesa. (FLC CGIL)