Ex Ilva: obbligo di dimora per ex Procuratore Capristo, arrestato un avvocato del Foro di Trani

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Quest’ultimo nel 2020 è stato arrestato, per poi tornare in libertà ad agosto, nell’ambito di un’altra inchiesta per la quale è attualmente a processo per tentato concussione, falso in atto pubblico e truffa aggravata

Le misure disposte dal Gip riguardano l’avvocato siciliano Pietro Amara, già avvocato e consulente dell’ex Ilva, il poliziotto Filippo Paradiso, entrambi finiti in carcere, l’avvocato del Foro di Trani Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, già consulente esterno della struttura commissariale dell’ex Ilva, entrambi agli arresti domiciliari. (Trani news24city)

Ne parlano anche altri media

Ex Ilva, arrestato Amara e obbligo di dimora per l’ex procuratore di Taranto Capristo. L’ex requirente era stato già messo ai domiciliari il 19 maggio del 2020 perché indicato come autore di di presunte pressioni a due magistrati insieme a tre imprenditori e ad un poliziotto. (Notizie.it )

In carcere sono finiti l’avvocato Amara e l’agente di polizia, Filippo Paradiso. Secondo i magistrati di Potenza potrebbe spiegarsi così il modo in cui l’ex procuratore di Trani e poi di Taranto, Carlo Maria Capristo, intendeva il suo ruolo. (TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno)

Determinanti le testimonianze dei pm di Trani (La Repubblica)

Amara, arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza sull’ex Ilva, è stato “soggetto attivo della corruzione in atti giudiziari sia a Trani che a Taranto“. Ai domiciliari l’avvocato di Trani Giacomo Ragno e Nicola Nicoletti, consulente dei commissari dell’ex Ilva dal 2015 al 2018. (Fivedabliu)

Tra queste "l'auto-assegnazione dell'ex procuratore di Trani di due procedimenti penali, nati da esposti anonimi, fatti consegnare da Piero Amara". Il nome di Piero Amara venne suggerito alla famiglia Riva, si legge nell'ordinanza, ma l'indicazione venne accantonata per i guai giudiziari in cui già si trovava l'avvocato. (Tiscali.it)

AgenPress – Sono quattro le persone arrestate, due in carcere e due ai domiciliari, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza, competente sui magistrati del distretto di Taranto e Brindisi. (Agenpress)