Silvio Berlusconi: "Quella è la mia vera malattia". Attacca la sinistra: "Se ne sono resi conto solo ora?"

LiberoQuotidiano.it INTERNO

10 giugno 2021 a. a. a. Lo dice a chiare lettere Silvio Berlusconi: "Io mi sento meglio, ma sono i giudici la mia vera malattia".

E in questo scenario, in cui il tema della giustizia è tornato centrale nel dibattito politico, era scontato che il Cavaliere reagisse.

Ora l'ultimo processo Ruby, le cui udienze sono state però continuamente rinviate per via dei suoi problemi di salute.

Insomma, adesso si sono svegliati tutti e parlano una sola lingua, conclude Berlusconi: "La mia"

"Dopo 36 processi e oltre 3.000 udienze, e dopo aver speso 770 milioni in avvocati" non può che essere così. (LiberoQuotidiano.it)

Ne parlano anche altri giornali

Gli anni passano, ma il chiodo fisso di Berlusconi resta sempre lo stesso Ma ribatte senza peli sulla lingua su quanto di recente affermato da Luigi Di Maio, che ha chiesto scusa per l'uso della «gogna come strumento di campagna elettorale». (leggo.it)

«La scelta della provincia di Bergamo non è casuale - spiega Massimiliano Salini, europarlamentare e coordinatore di Forza Italia in Lombardia - (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Luigi Grillo, ex Parlamentare, ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ex componente dell’Ufficio di. Presidenza nazionale di Forza Italia. Luigi Morgillo, ex Vice Presidente del Consiglio Regionale Ligure, ex assessore della Regione Liguria. (Città della Spezia)

Qualcosa del genere avverrebbe alle politiche del 2023: un modo per garantire gli accordi in modo ancora più solido Aggiunge: «Berlusconi ha parlato spesso di partito unico, di una grande forza liberale conservatrice, magari in vista del 2023, quando si voterà». (ilGiornale.it)

Inoltre non è passato inosservato il buon feeling che sembra già esserci tra Michetti e Simonetta Matone, possibile pro-sindaca. Michetti è parso subito a suo agio, tanto che ha chiamato tutti i big presenti al suo fianco con il nome di battesimo: “Ringrazio Giorgia, Matteo, Antonio”. (Liberoquotidiano.it)

Si vorrebbe un Pd federatore, come Salvini; un Pd che coordinasse l'antico Ulivo, come Salvini fa con la destra; che cercasse di attrarre il centro, come Salvini. Al di là dei sogni resta la considerazione che l'uscita salviniana trova attenzioni non solo nel centro-destra, ma nel fronte contrapposto. (Italia Oggi)