Venezia 78. Tre premi all'Italia: Sorrentino, il suo attore e 'Il buco'. Il Leone d'oro va a 'L'événement'

Paolo Sorrentino e Filippo Scotti (afp). Il terzo premio per l'Italia è il Premio speciale della giuria che va a Il buco di Michelangelo Frammartino.

Venezia 78, 'L'événement', l'aborto clandestino in Francia negli anni 60 Paolo Sorrentino conquista il Gran premio della giuria, per il suo È stata la mano di Dio.

Il Leone d'oro al film francese L'événement (12 settimane) della regista francolibanese Audrey Diwan sul drammatico tema dell'aborto clandestino. (la Repubblica)

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Wojciech Szczęsny non è Dino Zoff. Anche un anno fa, Wojciech Szczęsny ha iniziato a commettere errori decisivi. (napolipiu.com – Calcio Napoli Notizie)

Anche È stata la mano di Dio, il film di Sorrentino, cerca di rispondere a questa istanza, appellandosi a una frase paradossale. Si ride e si piange guardando È stata la mano di Dio, ma non arrendetevi ai primi effetti, perché il Leone d’Argento di Venezia 78 è un infinito e meraviglioso esperimento di cura del buio, attraverso la mossa più seria di tutti: lo scherzo (doppiozero)

Qui l’elenco completo di tutti i i vincitori della 78° Mostra del Cinema di Venezia: Il regista è scoppiato in lacrime durante il discorso di premiazione. (Thesocialpost.it)

Ieri avendo tra le mani il Leone d’argento, premio della Giuria, per il suo film È stata la mano di Dio, il regista napoletano ha pianto dopo il lunghissimo applauso della platea di colleghi artisti. Nei suoi ringraziamenti come sempre il Pibe de oro, a cui come ha raccontato in alcune interviste deve la vita, i produttori di oggi e quello del passato. (Il Fatto Quotidiano)

Già, perché alla fine si torna sempre lì, all’altare di “san” Maradona, che Sorrentino ringrazia più di San Gennaro (peraltro citato in incipit del film.) e ad ogni piè sospinto, compreso nel momento più dorato della sua carriera quando vinse l’Oscar per La Grande Bellezza. (Il Fatto Quotidiano)

Ci vorrà tempo per capire cosa gli ha lasciato la pellicola. Toni Servillo è una figura paterna». Su Repubblica un’intervista a Paolo Sorrentino. (IlNapolista)