La Cina blocca l’export di terre rare: una mossa che rischia di paralizzare l’industria della Difesa americana





Articolo Precedente
Articolo Successivo
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina entra in una nuova fase, con Pechino che alza la posta in gioco sospendendo le esportazioni di terre rare e magneti, materiali essenziali per settori strategici come la difesa, l’aerospaziale e l’elettronica avanzata. Secondo il New York Times, numerose spedizioni sono state bloccate nei porti cinesi in attesa di un nuovo sistema di licenze che potrebbe escludere definitivamente alcuni acquirenti, tra cui aziende legate all’apparato militare statunitense.
Si tratta di una mossa calcolata, che colpisce al cuore la supply chain globale, già fragile dopo anni di tensioni commerciali. Le terre rare, infatti, sono indispensabili per la produzione di tecnologie avanzate: dai droni ai missili, passando per i semiconduttori e le auto elettriche. Senza di esse, l’industria americana della Difesa potrebbe trovarsi in seria difficoltà, costretta a fare i conti con ritardi e interruzioni nella catena di approvvigionamento.
La decisione cinese arriva come risposta alle ultime misure adottate da Washington, che pochi giorni fa ha annunciato l’introduzione di dazi aggiuntivi sui semiconduttori. Una contromossa che, sebbene prevedibile, dimostra la volontà di Pechino di utilizzare il proprio dominio nel settore delle materie prime come arma geopolitica. Del resto, la Cina controlla oltre l’80% della produzione mondiale di terre rare, un vantaggio che ora sfrutta per esercitare pressione sugli Stati Uniti.