Acciaierie d'Italia, 250 milioni non bastano

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INTERNO

Il governo italiano ha recentemente destinato 250 milioni di euro all'ex Ilva, la più grande fabbrica siderurgica d'Europa, situata a Taranto. Tuttavia, questa somma, sebbene significativa, non è sufficiente per garantire la completa autosostenibilità dell'impianto. La fabbrica, che da anni affronta difficoltà economiche e gestionali, necessita di interventi più incisivi e tempestivi per raggiungere condizioni di produzione stabili e sicure.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Ministro delle Imprese Alfonso Urso, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) degli impianti di interesse strategico. Questo decreto prevede misure più stringenti rispetto al passato, con l'obiettivo di garantire la continuità produttiva e occupazionale degli impianti ex Ilva.

La situazione attuale dell'ex Ilva è caratterizzata da una continua ricerca di liquidità necessaria per far funzionare le macchine, pagare i fornitori e le aziende dell'indotto. Questa precarietà economica, che si ripresenta ogni quindici giorni, deve essere superata per permettere alla fabbrica di operare in un contesto di certezze e stabilità. Il decreto-legge approvato dal governo mira a risolvere queste criticità, introducendo misure che possano garantire una gestione più efficiente e sostenibile dell'impianto.

Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 23 gennaio 2025, alle ore 17.36, a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Durante la riunione, che si è conclusa alle ore 17.52, è stato approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti per assicurare la continuità produttiva ed occupazionale degli impianti ex Ilva. Successivamente, il 28 gennaio 2025, il Consiglio dei Ministri si è nuovamente riunito, alle ore 18.16, per discutere ulteriori misure riguardanti il riesame dell'AIA degli impianti di interesse strategico. Anche questa riunione, presieduta dal Presidente Giorgia Meloni, si è conclusa in breve tempo, alle ore 18.